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Carta igienica? No, a te no!

Posted on: 12/01/2013

sul Sistema di Valutazione Nazionale delle scuole

un intervento di Carmine Tedeschi 

Da qualche giorno le scuole italiane, dalle Alpi a Capo Pachino, sono entrate in fibrillazione per la notizia che a partire dal 2014 i finanziamenti non saranno più a pioggia, ma in base ai risultati rilevati per ogni singola scuola da un macchinoso (e costoso) marchingegno burocratico: il SVN (Sistema di Valutazione Nazionale).

Agli alti lai levatisi dal basso e facilmente immaginabili, il Ministero si è affrettato ad assicurare che il provvedimento non si riferisce a finanziamenti in genere, ma a quelli relativi a “spese per il funzionamento”, cioè cancelleria, pulizia, telefono, manutenzioni varie, ecc.  Come dire che potranno meglio “funzionare” le scuole che già… funzionano meglio.  E le altre? Ci sarebbe da ridere, se non si dovessero paventare altri guasti sulla linea efficientistica inaugurata dall’ineffabile duo Gelmini-Brunetta.

Intendiamoci, nessuno ignora la necessità di valutare l’efficienza scolastica e l’efficacia formativa. Ben venga finalmente un sistema inteso alla valorizzazione delle scuole migliori e al rilancio di quelle in difficoltà. Purché a tutte venga assicurato il necessario, prima di parlare di ‘premi’ e di ‘tagli’. Come può pretendere il rispetto di standard formativi un’amministrazione che non rispetta, essa per prima, condizioni accettabili di ‘funzionamento’ in tutte le scuole?  Che non le predispone, queste condizioni, a monte dei processi formativi e continua a contare sulla buona volontà di docenti e famiglie?  Che non si fa carico di un efficace sistema di formazione per i docenti?

Questa del finanziamento del ‘funzionamento’, che si tenta di far passare per questione marginale rispetto ai grandi temi della scuola, tanto marginale poi non è, poiché è proprio sulle piccole cose, sulla  mancanza di risorse per attività quotidiane che si infrange la buona volontà degli operatori scolastici. Quando ancora ce n’è. Ben lo sanno quelle famiglie costrette a contribuire nelle scuole primarie appunto al loro ‘funzionamento’, fornendo di tasca propria materiali di facile consumo, in primis la carta igienica. Ma la faccenda è tanto più preoccupante in quanto segno di un dissennato criterio “premi-punizioni” che ignora del tutto le condizioni di partenza, nel valutare sia l’alunno sia il docente sia l’intero istituto.


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