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Giuseppe Quaranta, Bicicletta
Posted 11/02/2019
on:
Bicicletta
viaggio in versi di Giuseppe Quaranta
con un biglietto d’accompagnamento di Lino Angiuli
L’autore di questo speciale tour, pugliese di Valenzano (Ba), è un giovane (classe 1983) ancora estraneo alle pubblicazioni cartacee, discretamente presente su qualche blog pur essendo da tempo devoto frequentatore della scrittura poetica. Comunque sia, la sua proposta risulta essere abbastanza fresca e “fischiettante” rispetto al “comune senso” della poesia oggi circolante in Italia grazie allo sforzo di creare un ponte corporeo tra il fuori e il dentro dello sguardo.
I SENSI DEL MARE
Guardare il mare è lasciare la terra.
L’odore marino
mi inebria come l’arrosto
del primativo in una cisterna.
Una pianta piena di auree azzurre
sbocca dall’onda.
Mi sbatte sui piedi
a martello di fabbro
su metallo
e poi si richiude
più svelto del deserto.
Il suo movimento è uguale
al neonato dopo il taglio
del cordone; una spinta infinita.
Un brusio di sangue che scappa
tra le mani della scienza,
qualcuno da non si sa dove scalcia
e ci pedala.
Capisco che uno va in viaggio,
ramingo per la terra;
tu non puoi andare verso il mare
ma il mare è uno zingarello
che conosce e fa mosse in tempo.
(Monopoli – Porto Rosso)