Posts Tagged ‘critica letteraria’
- In: poesia | recensioni | saggistica
- Lascia un commento
Pier Vincenzo Mengaldo, COM’È LA POESIA
Carocci, Roma 2018.
di Sergio D’Amaro
Pier Vincenzo Mengaldo, filologo e storico della lingua, è uno dei pochi testimoni della tradizione letteraria italiana meritevoli dell’appellativo di ‘maestro’, dopo aver insegnato per decenni nell’Università di Padova e aver pubblicato opere imprescindibili come le cinque serie de La tradizione del Novecento (in edizione più recente presso Carocci) e l’antologia-spartiacque I poeti del Novecento (Mondadori, 1978). Spaziare da Dante ai più recenti decenni, portare la propria intelligenza critica a misurarsi con i classici e nello stesso tempo ad approfondire le ragioni dei contemporanei ha fatto di Mengaldo un osservatore particolarmente sensibile alle sorprese che la letteratura riesce ad apprestare man mano che produce nuove proposte. Leggi il seguito di questo post »
MATTEO MARCHESINI , ATTI MANCATI, VOLAND, ROMA 2013
ID., SOLI E CIVILI, EDIZIONI DELL’ASINO, ROMA 2012
di Alida Airaghi
Prende le mosse un po’ faticosamente, questo romanzo del giovane e agguerrito critico Matteo Marchesini, ambientato in una Bologna piuttosto provinciale e riconoscibilissima nelle sue strade e nei suoi personaggi, dai più famosi ai più caratteristici nella loro stramba originalità (“un teatrino di figure petroniane”). Protagonista e evidente alter ego dell’autore è l’ intellettuale trentenne Marco Molinari, “eccessivo, intricato e sarcastico”, “micidiale…e aleatorio”, dal “poligrafismo un po’ presenzialista”, che accumula sulla sua scrivania libri e articoli, assorbito ossessivamente in un lavoro “che non ha orari e quasi non ha gesti, asettico, ripulito da ogni sgradevole contatto umano”. Leggi il seguito di questo post »
Ezio Raimondi, LE VOCI DEI LIBRI
Posted 09/05/2013
on:
Ezio Raimondi, LE VOCI DEI LIBRI
il Mulino, Bologna 2012
di Alida Airaghi
“Non sono mai stato e non sono un collezionista. Del collezionista mi mancano l’ossessione dell’ordine e quella del pezzo unico. Ciò che mi è sempre importato in un libro era che comunicasse delle idee”, afferma nell’ultimo capitolo di questo interessante volume il Professor Ezio Raimondi, insigne critico e storico della letteratura. “Nel caos vivente della biblioteca” i suoi volumi sono affastellati in maniera disordinata e quasi misteriosa, a farne “luogo della stabilità e della metamorfosi, della protezione e del rischio”: ne sono testimonianza le fotografie che corredano queste pagine, e immortalano l’autore sommerso da migliaia di libri. Libri viventi, pulsanti, con una loro voce inconfondibile, che da sempre ha forgiato e ammaliato l’intelligenza inquieta, curiosa e appassionata dello studioso. Leggi il seguito di questo post »