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cop20ribattiDomenico Ribatti, Riflessioni a margine di una vita semplice

Manni, San Cesario di Lecce 2023.

di Daniele Maria Pegorari

 

Margine è la parola chiave per comprendere questo libro. Il titolo, infatti, indica chiaramente che i sessantaquattro brevi frammenti (solo otto dei quali di lunghezza di poco eccedente la misura di una pagina) custodiscono pensieri collaterali rispetto a una vita di studio e scrittura che ben altri risultati di intensità ed esaustività ha saputo offrire nell’arco di circa quarant’anni. Anatomista di fama internazionale, studioso di storia della medicina, di recente impegnato soprattutto nella critica alla deriva privatistica e puramente gestionale della sanità, Ribatti è noto anche per le sue raffinate letture e per un approccio ‘descrittivo’ alla letteratura (da ‘anatomista’ degli autori e delle opere) e per un arricchimento umanistico della scienza medica, nel convincimento forte che solo la ricostruzione ‘narrativa’ della persona ammalata può consentire di prendersene cura. Se si escludono due plaquette poetiche (L’assenza del centro, del 2007, e Tempo e memoria, del 2010), questo è il libro più intimo e personale dell’autore barese che, con discrezione ma anche con inusitata trasparenza, ci ammette nelle sue camere segrete, dove sono accantonati ricordi, confessioni, spigolature e riflessioni che paiono gemmate dai suoi più recenti libri di sociologia della salute. Leggi il seguito di questo post »

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Mario Andreose, Voglia di libri

La Nave di Teseo, Milano 2020

di Domenico Ribatti

Nato a Venezia nel 1934, Mario Andreose è tra coloro che conoscono meglio di altri il mondo dell’editoria del nostro Paese, per averlo vissuto dall’interno da oramai sessanta anni. Ha lavorato per Il Saggiatore di Alberto Mondadori dapprima nel 1959 come correttore di bozze, e poi, via via, come traduttore dall’inglese e dal francese, redattore, redattore capo, direttore editoriale. Passato alla Mondadori nel 1969, si è occupato del settore nascente dei libri per ragazzi e di coedizioni internazionali di opere illustrate. All’inizio degli anni Ottanta è diventato direttore editoriale del Gruppo Fabbri, comprendente le case editrici Bompiani, Sonzogno, Etas e le edizioni scolastiche. È stato direttore editoriale della Bompiani e, da ultimo, è stato tra i fondatori de La Nave di Teseo, della quale è presidente. Leggi il seguito di questo post »


da incroci 29, sezione ‘schede’ 

Edgar MorinLA MIA PARIGI, I MIEI RICORDI

Raffaello Cortina, Milano 2013.

di Domenico Ribatti

 

Di Edgar Morin, filosofo e sociologo francese di fama internazionale, la casa editrice Raffaello Cortina ha pubblicato una autobiografia intitolata La mia Parigi, i miei ricordi, una sorta di viaggio sentimentale attraverso i luoghi di questa città.

Nato a Parigi l’8 luglio del 1921, Morin vi ha praticamente vissuto tutta la vita. Figlio unico, timido a tal punto da non volere andare a scuola, fu estraneo alla vita della sua città fino all’età di dieci anni quando sua madre morì improvvisamente. Questo drammatico evento rappresentò per Morin «una Hiroshima interiore, e quella devastazione fu talmente grande che mi nascondevo nei gabinetti per piangere, e di nuovo piangevo sotto le coperte quando andavo a letto». Leggi il seguito di questo post »

 

di Domenico Ribatti

Come variazione sul tema proposto in «incroci» 26 (Sillabario dell’amicizia), in cui si passavano in rassegna alcuni pensieri sulla relazione amicale firmati da diversi autori, si offre qui una silloge delle chiuse di alcune lettere di Italo Calvino, cronologicamente selezionate tra quelle pubblicate da Einaudi nel 1991 nel volume I libri degli altri a cura di Giovanni Tesio.

Mi pare che questi brevi pensieri possano esprimere meglio di fumose, pompose ed imperiture testimonianze,  il senso dell’amicizia che legava Calvino ai suoi “colleghi”, lui che per sua stessa testimonianza il massimo della sua vita l’aveva dedicato ai libri degli altri e non ai suoi, traendone pure soddisfazione.

 Ad Elio Vittorini, 5 febbraio 1953: Ciao. Stammi bene.

 A Raffaele Brignetti, 11 giugno 1953: Lavora. Fatti vivo. Coi migliori saluti.

 A Domenico Rea, 13 marzo 1954: Laconicamente tuo. Leggi il seguito di questo post »


«incroci» – semestrale di letteratura e altre scritture

direzione: Lino Angiuli •  Daniele Maria Pegorari • Raffaele Nigro

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