Posts Tagged ‘Giovanni Laera’
Giovanni Laera, “Maritmie”
Posted 20/04/2024
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Marco Saya, Milano 2023
di Pasquale Vitagliano
Il sole, il mare e le cicale rappresentavano la sonnolenza e il passato. Mentre il pianeta di acciaio significa vita. Sono le parole con le quali Dino Buzzati nel 1962 introduceva il docufilm di Emilio Marsili sulla nascita dell’Italisider a Taranto. La nuova raccolta poetica di Giovanni Laera, Maritmie (Marco Saya, 2023), con la sua dichiarata ascendenza bodiniana, appunta sull’agenda del dibattito culturale: esiste ancora una linea meridionale nella poesia italiana? Leggi il seguito di questo post »
Rodolfo Di Biasio, TUTTE LE POESIE
Posted 25/08/2021
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Ghenomena, Formia 2021.
di Giovanni Laera
L’ultimo libro di Rodolfo Di Biasio raccoglie tutte le poesie di questo autore, figura unica nel panorama poetico italiano per come ha saputo condurre la propria voce, così essenziale eppure sapientemente modulata, entro un lucido e consapevole itinerario di ricerca, capace di guidare noi lettori in quello stesso itinerario, portandoci a scrutare nel grande mistero dell’esistenza con le sue inesauribili interrogazioni sul nostro stare al mondo, sugli stravolgimenti della Storia, sul tempo. Leggi il seguito di questo post »
Massimo Seriacopi, Identificazione di un poeta. Dante attraverso alcuni “suoi” personaggi
Posted 11/07/2021
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Pietre Vive Editore, Locorotondo 2021.
di Giovanni Laera
Uno dei lavori più interessanti pubblicati negli ultimi tempi in occasione dell’anno dantesco è questo libriccino di Massimo Seriacopi curato da Roberto R. Corsi per Pietre Vive. I motivi che ci spingono a tale apprezzamento sono molteplici, così come diversi sono gli spunti che gli agili saggi contenuti sanno offrire, spingendo il lettore non solo ad approfondire alcuni aspetti di una scrittura vasta come l’universo, ma anche a riflettere sul lavoro di identificazione e autoriflessione che coinvolge, attraverso il percorso dantesco, il suo stesso statuto di lettore della Commedia. In questa raccolta di cinque saggi, infatti, partendo dal processo di identificazione che il poeta-pellegrino Dante innesca con i personaggi che ‘finge’ di incontrare nei tre regni dell’aldilà, Seriacopi arriva a ribaltare la prospettiva, offrendo – nell’ultimo saggio – tre esempi di lettori geniali dell’opera dantesca, capaci essi stessi di rileggere la propria esperienza seguendo l’odorosa pantera dei versi del Sommo Poeta. Leggi il seguito di questo post »
«LETTERA IN VERSI», newsletter di poesia di BombaCarta, n. 72 – dicembre 2019, numero dedicato ad Antonio Spagnuolo.
di Giovanni Laera
L’ultimo numero di «Lettera in versi», newsletter di poesia a carattere monografico, è dedicato alla carriera di Antonio Spagnuolo, poeta e medico napoletano. Figura di spicco della poesia meridionale, Spagnuolo ha saputo, in oltre settant’anni di assidua frequentazione poetica, offrire ai suoi lettori una voce modulata, ricca di sfaccettature ma sempre riconoscibile, capace di attraversare decenni e correnti letterarie senza mai cedere alle tentazioni della moda e di portare in superficie – attraverso l’attenta auscultazione di moti interiori spesso sfuggenti e inafferrabili – temi e concetti universali, fissati con sicurezza sulla pagina.
L’attento e non facile lavoro di selezione dei curatori di «Lettera in versi» si concentra in particolare sull’ultima, feconda stagione dell’opera spagnuoliana. Fatta eccezione per i versi tratti da Poesie 74 (1974), infatti, i testi scelti provengono tutti da raccolte del nuovo millennio: Rapinando alfabeti (2001), Canzoniere dell’assenza (2018), Istanti o frenesie (2019) e Poveri nell’ombra (2019). A impreziosire tale selezione anche tre inediti, indicativi dell’indefessa attività di ricerca di Spagnuolo (curatore tra l’altro del blog Poetrydream), un’intervista all’autore curata da Liliana Porro Andriuoli e un’esauriente antologia critica. Leggi il seguito di questo post »
Ombretta Ciurnelli, Lingue allo specchio. Poesia in dialetto e autotraduzione
Ali&no, Perugia 2019.
di Giovanni Laera
Chi avrà voglia di leggere questo libro di Ombretta Ciurnelli troverà una miniera di osservazioni e approfondimenti su una questione tanto interessante quanto sottovalutata, quando si parla di poesia dialettale: l’auto-traduzione. Partendo da una tradizione di studi piuttosto recente, avviata negli anni Novanta del secolo scorso dal poeta e critico Gian Mario Villalta, l’autrice di questo volume riesce a organizzare un materiale eterogeneo e sfaccettato in dodici capitoli agili e al contempo esaurienti. Leggi il seguito di questo post »
Nefeli Misuraca, LA SOLITUDINE MAESTOSA. POESIE
prefazione di Guido Oldani, introduzione di Rita Pacilio, La Vita Felice, Milano 2018
di Giovanni Laera
La solitudine maestosa è l’opera prima di Nefeli Misuraca, dottoressa di ricerca in letteratura e docente in diverse università tra l’Europa e l’America. Si tratta di un esordio ponderato, consapevole, capace di offrire molteplici spunti di riflessione a chiunque voglia esplorarne in profondità il testo poetico. Non possiamo che concordare, dunque, con Guido Oldani che nella prefazione al volume parla di una raccolta «non accidentale, ma costruita su poesie che hanno un senso comune di appartenenza». Leggi il seguito di questo post »
Antonio Lillo
LA NOSTRA VOCE NON SI SPEZZA
Stilo Editrice, Bari 2018.
di Giovanni Laera
Alcuni lettori accoglieranno con stupore la notizia che il nuovo libro di Antonio Lillo non è una raccolta di poesie. Lillo ha saputo costruirsi negli anni una meritata fama di poeta, cui va aggiunto il lavoro da direttore editoriale di Pietre Vive, giovane e preziosa realtà dell’editoria pugliese. La nostra voce non si spezza segna un nuovo corso nella carriera letteraria di questo scrittore. La poesia viene infatti momentaneamente messa da parte per la prosa di nove brevi – talora brevissimi – racconti da leggere tutti d’un fiato e poi rileggere con attenzione, per comprendere appieno quelle voci che chiedono asilo ai nostri sogni di lettori. Leggi il seguito di questo post »
Anita Piscazzi, ALBA CHE NON SO
Posted 12/09/2018
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CartaCanta, Forlì 2018
di Giovanni Laera
«Di che è mancanza questa mancanza, / cuore, / che a un tratto ne sei pieno? / di che?», si chiedeva Mario Luzi in Sotto specie umana. Questi versi interrogano anche il cuore di Anita Piscazzi e di tutti i lettori del suo ultimo libro di poesie Alba che non so, vincitore del Premio InediTO – Colline di Torino 2017. Un cuore insaziabile, grondante di tenerezza, quello dell’autrice, ma anche un cœur volé, rubato e rimbaldianamente ferito dalla tragicità dell’esistenza. Come agire, allora? Cosa cantare in questa disperata ricerca dell’altro «dentro tutte le disarmonie del mondo»? Leggi il seguito di questo post »
Mariella Sciancalepore, TERGIVERSO. PAROLE NEI CORRIDOI
Grecale Edizioni, Bari 2018
di Giovanni Laera
L’ultima raccolta poetica di Mariella Sciancalepore, insegnante e cercatrice di poesia, si addentra nei corridoi della malattia, esplorando con sincerità ogni meandro, ogni singolo cantuccio di dolore. In questa audace operazione gli occhi della poetessa restano aperti, la lingua non teme l’espressione franca, i piedi – benché esitanti – non cessano di andare.
L’autrice è anche insegnante certificata del Metodo Caviardage, che consente di ricavare una poesia da una pagina di testo annerendo le parole che non vengono usate nella composizione poetica. Tale metodo, che pure in Tergiverso cede il passo alla poesia tradizionale, torna utile in chiave critica per analizzare i versi e il linguaggio dell’intera raccolta. È come se la poetessa, partendo dalle pagine della propria vita, avesse annerito la moltitudine di parole che vorticano nei pensieri angosciosi del malato, riducendo la lingua alla scarna essenzialità del dettato poetico. Leggi il seguito di questo post »
Luigi D’Alessio, Louis
Posted 07/05/2018
on:- In: poesia | recensioni
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Luigi D’Alessio, Louis
postfazione di Valentino Fossati, RPlibri, San Giorgio del Sannio 2017, pp. 112
di Giovanni Laera
Il protagonista eponimo di Louis, ultimo lavoro poetico di Luigi D’Alessio, è un nullafacente. O meglio, Louis è il tipo di nullafacente che tutti noi vorremmo conoscere. La sua unica occupazione consiste nel restaurare l’inconscio, mentre vaga da un bar all’altro o fotografa porte chiuse, innamorandosi perdutamente di una donna che è un sogno in carta ed ossa. Un detective selvaggio sulle tracce di libri, arte e musica, un funambolo della parola, un abitatore del tempo. Di lui, come dell’autore, non si conosce l’età.
Louis prende il nome dal Louis Waters del romanzo Le nostre anime di notte di Kent Haruf, da cui D’Alessio trae anche i numerosi «Louis disse, Louis andò…» sapientemente sparsi nel libro. Ma è la poesia ad avvicinare Luigi a Louis, alimentando il confronto tra l’autore e il suo personaggio. Un rapporto, il loro, più simile all’apprendistato che alla semplice amicizia. Perché Luigi e Louis si nutrono entrambi di versi altrui e lo fanno all’interno di una dinamica intertestuale fitta e manifesta, in cui la citazione si configura come polo di attrazione e insieme sviluppo della vicenda narrata. Saranno dunque i diletti Corso, Eliot, Montale, Kemp, Rosselli, Cvetaeva a scandire il rapporto amoroso tra Louis e la sua donna e, contestualmente, il dialogo che si stabilisce tra il protagonista e l’io narrante. Leggi il seguito di questo post »