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rivederlestelle

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Venerdì 20 novembre 2015

ore 16,00

 

 

Bari

Biblioteca dei Ragazzi

e delle Ragazze

Parco 2 Giugno

 

 

 

 

 

A riveder le stelle

 

conclusione del progetto di educazione alla lettura e alla cittadinanza

a cura dell’Associaz. Italiana Biblioteche (sez. Puglia)

 

 

  

La Biblioteca dei Ragazzi di Bari è un piccolo gioiello ospitato dal 2012 nel centro polifunzionale collocato nel cuore verde di Parco 2 Giugno e affidato alle cure della Coop. Progetto Città, per iniziativa dell’Assessorato comunale al Welfare. Il patrimonio librario conta oltre 6000 volumi e, sotto la responsabilità di Clementina Tagliaferro, Paola Lupone e Andrea Mori, realizza laboratori di lettura e scrittura e progetti educativi di spiccato rilievo sociale sui temi della solidarietà, dell’integrazione e delle pari opportunità.

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calosi

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Mercoledì 18 novembre 2015

ore 16,30

 

 

Bari

Liceo “Orazio Flacco”

Sala Mediterraneo

v. Pizzoli, 58 

 

 

ciclo ‘Il codice Dante’

 

Incontro con

Claudio Calosi

coautore di

 Le tribolazioni del filosofare.

Comedia metaphysica ne la quale si tratta de li errori e de le pene de l’Infero

 

 

Terzo appuntamento del Codice Dante quello con un giovane filosofo formatosi nelle Università di Pittsburgh, di Irvine, di New York e di Urbino, esperto soprattutto di Filosofia della scienza e Metafisica analitica.

Le tribolazioni del filosofare (Editori Laterza, 2014) è stato scritto a quattro mani con Achille C. Varzi, docente di Logica e Metafisica alla Columbia University di New York, autore e curatore di numerosi studi in Italia e all’estero.

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bragonzi

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Martedì 17 novembre 2015

ore 16,30

 

 

Bari

Liceo “Orazio Flacco”

Sala Mediterraneo

v. Pizzoli, 58 

 

 

 

ciclo ‘Il codice Dante’

 

Incontro con

Silvia Bragonzi

autrice di

 Le donne di Dante

 

 

 

Il secondo appuntamento del ciclo Codice Dante è con una scrittrice nata nel 1969 a Crema, dove vive. Si divide fra gli studi di genere (ha insegnato Sociologia e Storia delle donne nell’Università di Milano e ha fatto parte del network europeo Nextgenderation) e la psicologia archetipica. Attualmente è counsellor filosofico e terapista di coppia.

Le donne di Dante è stato pubblicato da Manni nel 2013.

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baccelliere

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Lunedì 16 novembre 2015

ore 16,30

 

 

Bari

Liceo “Orazio Flacco”

Sala Mediterraneo

v. Pizzoli, 58 

 

 

ciclo ‘Il codice Dante’

 

Incontro con

Fabio Baccelliere

autore di

Amor ch’a nullo amato

 

 

Il codice Dante è un ciclo di incontri con alcuni narratori che hanno tratto ispirazione dalla Commedia: si comincia con un libro pubblicato dall’editore pugliese Il Grillo nel 2014, il cui autore, nato nel 1976, vive a Roma e ha lavorato nel campo dello spettacolo come sceneggiatore, regista, giornalista, fonico e operatore video. Attualmente è insegnante di Lettere, come il protagonista di questo suo romanzo ‘dantesco’.

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mostraLibriDante

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Lunedì 16 novembre 2015

ore 16,00

 

Bari

Liceo “Orazio Flacco”

Sala Mediterraneo

v. Pizzoli, 58 

 

Inaugurazione della mostra

100 libri per Dante

 

Per la prima volta vengono esposte le collezioni bibliografiche di Daniele M. Pegorari e Trifone Gargano, che raccolgono i 100 libri (italiani, americani, francesi, spagnoli, tedeschi, albanesi, boemi, somali e libanesi), apparsi in Italia fra il 2000 e il 2015, che rivisitano la Commedia in forma di gialli, thriller, parodie, romanzi archeologici, esercizi di stile, prose realistiche, attualizzazioni, narrazioni storiche, sceneggiature e fumetti.

Apriranno la mostra Maria A. Abenante (curatrice, vicepresidente nazionale dell’Associazione Italiana Biblioteche) e Maria Dentamaro (dirigente dell’“Orazio Flacco”).

Le collezioni saranno visitabili tutti i giorni fino al 28 novembre, con esclusione del sabato pomeriggio e della domenica.

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Video relativi ad alcuni dei momenti più significativi del Festival ‘Dante, l’immaginario’:

 

Inaugurazione del Festival – Presentazione di ‘Dante in licenza’ di Joseph Tusiani

 

Introduzione di Daniele Maria Pegorari e lezione di Angelo Amoroso d’Aragona in occasione della proiezione di Inferno (1911)

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film dantesco

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Giovedì 12 novembre 2015

Bari

Mediateca Regionale Pugliese

v. Zanardelli, 30

 

 

Inferno (1911)

 

 

 

ore 11,00

proiezione con rimusicazione al pianoforte di Marco Dalpane

ore 16,00

proiezione con colonna sonora dei Tangerine Dream

ore 19,00

Visioni d’Inferno: il cinema e Dante.

Lezione di Angelo Amoroso d’Aragona

ore 20,15 

proiezione con colonna sonora elettroacustica e vocale di Edison Studio.

Una giornata straordinaria, in collaborazione con l’Apulia Film Commission, per riscoprire Inferno, il primo lungometraggio della storia del cinema italiano, in tre differenti edizioni.

Girato e interpretato da F. Bertolini, A. Padovan e G. De Liguoro e distribuito da Gustavo Lombardo-Napoli per Milano Films nel 1911, per celebrare il 50° anniversario dell’Unità, è rimasto per molti anni la pellicola più lunga e più costosa per produzione e battage pubblicitario. La sua estetica è chiaramente ispirata alle celebri illustrazioni di Gustave Doré.

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dante e

 

Festival ‘Dante, l’immaginario’

 

9-10-11 novembre 2015

Università di Bari

PalaPoste, Sala 1

piazza C. Battisti

 

Dante e…

 

Lunedì 9 novembre

I sessione di studi

ore 14,45: Registrazione

ore 15,15: Saluti istituzionali di:

Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università “Aldo Moro” di Bari

Paola Romano, Assessora alle Politiche Educative e Giovanili

Antonio d’Itollo, Dirigente Ambito Territoriale di Foggia – Ufficio Scolastico Regionale

ore 16: Relazioni di:

Salvatore Ritrovato (Università di Urbino), Dante e il Cinema  

Francesco Giuliani (Università di Foggia), Dante e la Filatelia

Anna Maria Cotugno (Università di Foggia), Dante e il Giallo

Maria Isabel Giabakgi (Università di Foggia), Dante e le Illustrazioni

Presiede: Sebastiano Valerio (Università di Foggia)

 

 * * *

Martedì 10 novembre

II sessione di studi

ore 14,45: Registrazione

ore 15,15: Relazioni di:

Maria Carosella (Università di Bari), Dante e i Dialetti

Valeria M.M. Traversi (Università di Bari), Dante e il Linguaggio

Marilena Squicciarini (Università di Bari), Dante e le Parodie

Sara Ricci (Università di Bari), Dante e la Pseudografia

Delio De Martino (Universitat de València), Dante e la Pubblicità

Presiede: Ferdinando Pappalardo (Università “Aldo Moro” di Bari)

* * *

Mercoledì 11 novembre

III sessione di studi

ore 14,45: Registrazione

ore 15,15: Relazioni di:

Trifone Gargano (Università di Foggia), Dante e la Canzone

Roberta Lamaddalena (C.N.R. – Bari), Dante e la Musica

Antonio Giampietro (Università di Bari), Dante e la Puglia

Francesco Saverio Minervini, (Università di Bari), Dante e il Teatro

Presiede: Domenico Cofano (Università di Foggia)

 

 

 

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Dante mostra

 Festival

‘Dante, l’immaginario’

 

Lunedì 9 novembre 2015

ore 9,00

Università di Bari

Atrio del PalaPoste

piazza C. Battisti

 

Inaugurazione di

Dante in mostra

di Francesco Paolo Delle Noci, Rita Delle Noci e Claudio Vino

 

Due pittori e uno scultore incrociano la propria immaginazione e interpretano i passi più famosi delle tre cantiche con una selezione delle proprie migliori opere. I colori accesi e sognanti degli olii, degli acrilici e delle grafiche di Francesco Paolo e Rita Delle Noci si specchiano nelle colte e irriverenti provocazioni tridimensionali di Claudio Vino, per una rilettura postmoderna del Divino Poema.

La mostra rimarrà aperta fino alle ore 19 di venerdì 13 novembre

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Locandina Il sogno di Dante - Copia

 

 

Festival ‘Dante, l’immaginario’

Inaugurazione

 

Domenica 8 novembre 2015

ore 20,30

Bari

Circolo Unione, Salone delle Muse

Palazzo Teatro Petruzzelli

v. Alberto Sordi, 7

Prima Mondiale

Angelo Inglese, Il sogno di Dante

visione sinfonica per baritono e piccola orchestra

(dalla Vita nova di Dante, adattamento in versi di Daniele Maria Pegorari)

 

Ensemble Méditerranée

Giacomo Bozzi   flauto e ottavino

Antonio Tinelli   clarinetto e clarinetto basso

Tiziana Malagnini   corno

Carmine Chiarelli   pianoforte

Francesco D’Aniello   percussioni

Marco Misciagna   1° violino

Maria Antonietta Bongiorno   2° violino

Luigia D’Alema   viola

Maria Stella Saponari   violoncello

Giuseppe Lillo   contrabbasso

 

Federico Benetti   baritono

 

direttore maestro e concertatore   Angelo Inglese

 

Composta appositamente per questo festival, l’opera è ispirata ai temi del sogno, della premonizione e della visione, così come compaiono nei capp. iii, xxiii, xvlii della Vita nova.

 

È gradita la prenotazione.

Qui trovi l’Evento facebook: Il sogno di Dante

 

Il prestigioso evento è reso possibile da una collaborazione col festival Matera inCanta Dante.

La locandina dell’evento (clicca sull’immagine per ingrandire):  

Locandina Il sogno di Dante

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dante in licenza

 Festival ‘Dante, l’immaginario’

Inaugurazione

 

Domenica 8 novembre 2015

Circolo Unione, Salone delle Muse

Palazzo Teatro Petruzzelli

v. Alberto Sordi, 7

ore 19,30

Presentazione del romanzo

Dante in licenza

di Joseph Tusiani

 

 

Apparso nel 1952 in una rara edizione ormai introvabile, questo romanzo giovanile del noto scrittore italo-americano (nato sul Gargano nel 1924) è una delle più antiche testimonianze di attualizzazione novecentesca della Commedia.

Ritrovata da Delio De Martino, l’opera è stata da questi curata in una nuova edizione.                                                                                             Dialogano con lui il Direttore Scientifico del Festival e il prof. Trifone Gargano.

 

È gradita la prenotazione.

Qui trovi l’Evento facebook: Dante in licenza

Per leggere un’intervista al curatore Delio De Martino clicca qui

Del libro e dell’edizione in questione si parla anche in questo articolo pubblicato sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” (clicca sull’immagine per ingrandire):  

articolo Tusiani

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Inaugurazione del festival ‘Dante, l’immaginario’

 

 

Domenica 8 novembre 2015

Circolo Unione, Salone delle Muse

Palazzo Teatro Petruzzelli

v. Alberto Sordi, 7

 

ore 19,30

Presentazione del romanzo Dante in licenza di Joseph Tusiani

Ritrovata da Delio De Martino, l’opera è stata da questi curata in una nuova edizione. Dialogano con lui il Direttore Scientifico del Festival e il prof. Trifone Gargano.

 

ore 20,30

Prima Mondiale

Angelo Inglese, Il sogno di Dante

visione sinfonica per baritono e piccola orchestra

(dalla Vita nova di Dante, adattamento in versi di Daniele Maria Pegorari)

 

Per entrambi gli eventi è gradita la prenotazione.

Qui trovi gli Eventi facebook: Dante in licenza e Il sogno di Dante 

 

 

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dante reading

 Festival

‘Dante, l’immaginario’

 

Reading diffusi

Laboratorio teatrale CUTAMC

Compagnia dei giovani

del Teatro Abeliano

 

 

 

 

 

 

Libreria Moby Dick

Bari

via De Rossi, 86-86/A

martedì, 3 novembre 2015

ore 18:00

Lettura dantesca per ragazze e ragazzi (9-12 anni) 

 

La prenotazione è obbligatoria e va effettuata solo ed esclusivamente telefonicamente al numero 0809644609 dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.

Qui trovi l’evento Facebook

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dante reading

 Festival

‘Dante, l’immaginario’

 

 

da domenica 1 a sabato 7 novembre 2015

Quartiere Murat (e non solo)

 

 

Reading diffusi

Laboratorio teatrale CUTAMC

Compagnia dei giovani

del Teatro Abeliano

 

Gli attori del Laboratorio del CUTAMC (Centro di ricerca per il Teatro, le Arti visive, la Musica e il Cinema dell’Università di Bari) e la Compagnia dei giovani del Teatro Abeliano danno vita a happening che sorprenderanno il pubblico in numerosi esercizi commerciali.

È possibile che i reading proseguano anche nelle successive settimane.

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LIONELLO INGLESE, IN UN RAPIDO CAMBIO DELLA GUARDIA

Giuliano Ladolfi Ed., Borgomanero (NO) 2012

 

 

di Alida Airaghi

 

Le sette sezioni che compongono questo libro di versi di Lionello Inglese sono introdotte da un “Prologo sulla corda” in cui l’ autore metaforizza se stesso entro un funambolo in bicicletta sulla corda tesa nel circo, che in equilibrio precario ma audace sfonda il telone a strisce, perdendosi nella notte stellata. E nell’epilogo conclusivo, il poeta traccia una puntuale “Apologia” esplicativa per definire esaustivamente i confini del suo lavoro, lasciando poco spazio interpretativo ad eventuali altre letture critiche: “Un universo popolato da animali, bambini assorti nei giochi, ombre di “auctores” che si affacciano direttamente nel testo poetico o compaiono in epigrafe”, e descrive la sua scrittura immersa in una “sospensione metafisica” animata da “creature marginali”. Leggi il seguito di questo post »

Giuseppe Lupo, L’ALBERO DI STANZE

Marsilio, Venezia 2015

 

 

 

 

di Lino Angiuli

 

«Se questi muri potessero parlare!». Quest’ultimo romanzo di Lupo, composto e proposto lungo il solco di una cifra ormai riconoscibile per originalità e polluzione fantastica, scioglie la riserva recata da questa frase ‘ipotetica’ e, grazie all’inesauribile motore narrativo di cui dispone l’autore, fa in modo che i muri non solo parlino, ma ‒ a chi abbia orecchi per intendere  ‒ raccontino in lungo e in largo le storie “incredibili” di una famiglia che, una generazione dopo l’altra, ha impregnato di vissuti e vicende ogni spazio della propria casamadre, innalzata in verticale, una stanza dopo l’altra, a partire dal fondatore delle fondamenta, tale Redentore Bensalem, prima cavapietre poi mugnaio in quel di Caldbanae, luogo già presente in altre pagine narrative di Lupo. Un albero di stanze che coincide con un albero genealogico, a sua volta coincidente con un albero di storie vissute e narrate all’insegna di una mitologia familiare dal sapore “magico”, che si svolge lungo il Novecento e che giunge fino alla vigilia del primo gennaio 2000, quando svoltano i calendari, i secoli e i destini. Leggi il seguito di questo post »

storie da ridere

Storie da ridere 

della tradizione popolare pugliese

a cura di Lino Angiuli, Piero Cappelli, Lino Di Turi
prefazione di Daniela Marcheschi

Edizioni di Pagina, 2014

Donne curiose e intemperanti, preti e monaci avidi e lussuriosi, mariti stolti e cornuti, contadini sciocchi e creduloni sono i protagonisti dei racconti comici trascritti dalla viva voce di testimoni della tradizione popolare pugliese.

«C’è tutta la multiformità dell’umorismo in questi esempi di letteratura popolare raccolti e reinventati in Puglia, grazie a intersezioni di poetica e stile post-rurali, che li insaporiscono senza tradirne le scaturigini» (D. Marcheschi)

È possibile ascoltare online le registrazioni di ciascuna narrazione, nelle versioni originali: vai alla playlist

Per maggiori informazioni: clicca qui oppure visita la pagina dell’editore

dante, locandina

Bari

Venerdì 16 ottobre 2015

ore 11,00

Rettorato dell’Università “A. Moro”

Palazzo Ateneo

CONFERENZA STAMPA:

PRESENTAZIONE DI

Dante, l’immaginario

Festival per il 750°anniversario della nascita del Poeta

intervengono:

Antonio Felice Uricchio

Magnifico Rettore dell’Università degli studi “Aldo Moro”

Antonio Decaro

Sindaco di Bari

Paola Romano

Assessora alle Politiche Educative, Giovanili, Università e Ricerca

Daniele Maria Pegorari

Direttore del Festival

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rotativa1

di Antonio Lillo

 

Margherita Rimi, LA CIVILTÀ DEI BAMBINI, Libreria Ticinum (Voghera 2015)

Per quanto ci si provi, è impossibile separare la poesia di Margherita Rimi dalle sue vicende umane. I suoi versi, formalmente ineccepibili, non complessi ma assai nitidi, hanno un’attinenza talmente forte alla realtà da condurre a un’immersione emotiva nel suo mondo. La Rimi, neuropsichiatra infantile schierata in prima linea nella difesa dei bambini soggetti a violenze, utilizza il mezzo della poesia per raccontare l’universo umano con cui giorno per giorno viene a contatto. Umano, ‒ attenzione! ‒ che si fa poesia non come autobiografia, ma come testimonianza esemplare di un incontro, per cui è fondamentale il processo di reinterpretazione artistica: si va cioè, non dalla storia alla poesia, ma dalla poesia alla storia: «È la poesia che ci chiede il nome/ quella che vuole essere una storia// quella che chiede di diventare vera». Ne risulta un’opera complessiva dalla forte carica etica, spinta verso l’infanzia e i suoi soprusi ma di una delicatezza e di un pudore irreprensibili. Leggi il seguito di questo post »

 

Comunicato stampa 

MONOPOLI. Si segnala che in questi giorni è presente a Monopoli Aleksandr Timkov, Sindaco di Tichvin, cittadina russa vicina a San Pietroburgo, per celebrare il gemellaggio con la Città di Monopoli grazie a diverse consonanze, tra cui la comune venerazione nei confronti di un’icona mariana di fattura bizantina. L’iniziativa, favorita dal Sindaco di Monopoli Emilio Romani e dal delegato alle Politiche culturali di Monopoli Giorgio Spada, è stata promossa da Michail Talalay, rappresentante in Italia dell’Accademia Russa delle Scienze, che ha eletto Monopoli a residenza per il proprio tempo libero, da lui impegnato nella costruzione di relazioni tra la Puglia e la Russia.

Un contributo culturale è stato offerto dall’Associazione “Puglia dei Russi”, che ha sede in Monopoli, e dalla rivista “incroci”, diretta per l’editore Adda di Bari da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari, sulle cui pagine sta per apparire una sezione interamente dedicata alla cultura russa contemporanea, con particolare riguardo ai testi di alcuni poeti che hanno partecipato a uno degli “incroci po/meridiani” realizzati dalla rivista presso il Caffè letterario “BaTaFoBrLe” di Bari. Inoltre sullo stesso numero Roberto Talamo e Michail Talalay ricorderanno la figura del cantante-poeta Bulat Okudžava, ‘leader espressivo’ in cui il popolo russo si è identificato al tempo dell’Unione sovietica.

Signorile legge Dante

Anteprima del Festival

‘Dante, l’immaginario’

 

 

Sabato 3 ottobre 2015

ore 20,00

Bari, Basilica di San Nicola

 

 

Fatti non foste a viver come bruti

Vito Signorile legge l’Inferno

 

 

Per festeggiare ‘con Dante’ i suoi 50 anni di attività teatrale, il ‘decano’ del teatro barese, direttore artistico dei Teatri di Bari-Kismet Abeliano, legge passi dai canti I, III, V, XXVI e XXXIII dall’Inferno di Dante e dalla celeberrima traduzione dialettale di Gaetano Savelli (1971).

Di Vito Signorile e dell’anteprima del festival si parla anche in questo articolo pubblicato sul ‘Quotidiano di Bari’ (clicca sull’immagine per ingrandire):

articolo Signorile

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Festival per il 750° anniversario

della nascita del Poeta

 

Bari

Anteprima 3 ottobre 2015

1-30 novembre 2015

 

Ideazione e Direzione di
Daniele Maria Pegorari

 

 

Dante-etichette

Nel quadro degli eventi nazionali organizzati per il 750° anniversario della nascita di Dante, il Festival ‘Dante, l’immaginario’ costituisce un contributo originale e ambizioso che mette insieme arte e ricerca, festa e riflessione.
Dopo un’anteprima che si terrà nella Basilica di S. Nicola sabato 3 ottobre, dal 1 al 30 novembre 2015 sarà offerto un intero mese di appuntamenti, 19 occasioni per scoprire la vitalità del primo grande poeta nazionale nell’immaginario contemporaneo, fra Letteratura italiana e straniera, Lingua e Dialetto, Cinema e Teatro, Musica classica e leggera, Educazione e Arti visive, Filatelia e Pubblicità: 7 incontri con scrittori provenienti da tutta Italia, 2 mostre di pittura, scultura e libri, 4 eventi cinematografici e teatrali, 2 concerti, 2 progetti di educazione alla lettura e alla cittadinanza e 3 sessioni di studi.

I momenti artistici e culturali si svolgeranno coinvolgendo diversi luoghi della città di Bari, come il Salone delle Muse del Palazzo Petruzzelli, il “Palazzo delle Poste” dell’Università, la Mediateca Regionale, la Sala Mediterraneo del Liceo Classico “Orazio Flacco”, la Biblioteca dei Ragazzi di Parco 2 Giugno, il Teatro Abeliano e persino esercizi commerciali e luoghi pubblici in cui si terranno reading diffusi e happening, anche in modalità flash-mob.

L’ampio raggio d’interesse e l’elevato contenuto scientifico e creativo del Festival gli ha meritato l’accoglimento nel calendario delle Celebrazioni dantesche 750° e il patrocinio di alcuni prestigiosi istituti di ricerca e formazione locali e nazionali.

Brochure del festival ‘Dante, l’immaginario’: clicca qui

Programma del festival ‘Dante, l’immaginario’: clicca qui

Informazioni

dantelimmaginario@gmail.com    

milica.marinkovic@uniba.it 

incrocionline.wordpress.com

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di Cecilia Mangini

Tutti o quasi si sono sbrigati a salutarlo una volta per sempre, a fasciarlo di elogi riducendolo a una mummia immota, celebrandolo per una vecchiaia che tanto ormai conta quanto il due picche, dichiarandolo sconfitto non con l’amarezza con cui lui si definiva, ma con un malcelato sospiro di sollievo, esaltandolo per la carica di Presidente della Camera, oggi che la Costituzione conta sempre meno e sempre meno conterà. Della sua elaborazione politica, nata in  seno alla sua corrente e che in Italia e perfino nel suo Partito è stata marginalizzata, non sembra ricordarsi nessuno, complice forse lui stesso che negli ultimi anni preferiva descriversi come un idealista con gli occhi rivolti alle sfere celesti. Leggi il seguito di questo post »

 

2014. Nelo Risi

Di certe cose che dette da Nelo Risi suonavano molto meglio.

È morto l’ultimo grande poeta del Novecento

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Ogni tanto qualcuno sostiene che la poesia contemporanea sia morta; e a me pare sempre una ‘sentenza’ immotivata e quanto meno imprudente, perché lo sguardo troppo ravvicinato può convincerci che sia spacciato ciò che magari attraversa solo un cattivo momento di salute. Invece ora possiamo forse dire che è morta la grande poesia del Novecento, anzi possiamo persino fissarne la data di decesso: è accaduto oggi, venerdì 18 settembre 2015, giorno in cui, a trent’anni esatti da Italo Calvino (che di lui era più giovane di tre anni) si è spento Nelo Risi, l’ultimo gigante del secolo (Milano 1920 – Roma 2015). Leggi il seguito di questo post »

Marcello Ariano, Cartoline dal Preappennino 

Ed. Del Rosone, Foggia 2015

 

 

 

 

di Carmine Tedeschi

 

Confesso una certa istintiva diffidenza dinanzi alla rappresentazione di paesaggi, di luoghi, anche di persone, che in qualche modo comportino il sentimento di nostalgia o più semplicemente adombrino qualcosa di simile. Niente di male nella nostalgia, intendiamoci. Anzi. Anche le più semplici e comuni esperienze dell’animo hanno diritto di asilo nella rappresentazione letteraria e artistica. Leggi il seguito di questo post »

«LA REALTÀ È SUPERIORE ALL’IDEA» E «IL TEMPO È SUPERIORE ALLO SPAZIO».

 L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO SULLA «CURA» DELL’AMBIENTE

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Pensata come una lettera indirizzata «a tutte le persone di buona volontà» (n. 62) e non solo al popolo dei credenti in Cristo, l’enciclica Laudato si’, data il giorno di Pentecoste del 2015, terzo del pontificato di papa Bergoglio, è una riflessione morale sulla relazione stretta fra crisi ambientale e modello di sviluppo, che merita di entrare nel dibattito ideologico contemporaneo per la chiarezza delle proposizioni e per il coraggio con cui chiama in causa categorie e nodi concettuali altrove ritenuti spinosi, come «il lavoro» in quanto «senso della vita su questa terra» (n. 128), il «mondo postmoderno» (n. 162) o «post-industriale» (n. 165) e la «decrescita» (nn. 191-198). La struttura del ‘genere letterario’ è rigorosamente rispettata, col costante richiamo alla tradizione biblica (soprattutto veterotestamentaria, mi è parso) e alla tradizione magisteriale, con una comprensibile ricorrenza dei documenti dei due papi più recenti e della stessa esortazione apostolica Evangelii gaudium pubblicata da Francesco il 24 novembre 2013, giacché la tematica di stringente attualità scoraggia la ricerca di fondamenti dottrinali troppo indietro nel tempo. Stupisce favorevolmente la frequente citazione di documenti collettivi (come quelli di diverse conferenze episcopali non italiane) che confermano il carattere di novità del papa argentino: il suo cercare la nobiltà della Chiesa nella sua interezza, nel suo ‘corpo’, più che nella saldezza dell’auctoritas. Fa parte di questo carattere nuovo anche lo stile colloquiale dell’enciclica, la semplicità del dettato, l’abitudine a tornare sui nodi prediletti, temendo più di non essere compreso che di ripetersi. Leggi il seguito di questo post »

Castello di Monopoli
dal 22 agosto al 10 ottobre 2015

Scatti di poesia  

Mostra fotoletteraria

a cura di Lino Angiuli e Giuseppe Pavone

 

Sabato 22 agosto, ore 19.30
Inaugurazione, con interventi di 

Giovanni Liviano D’arcangelo, Assessore regionale all’Industria turistica e culturale
Emilio Romani, Sindaco di Monopoli
Giorgio Spada, Consigliere delegato alle Politiche culturali
Lino Angiuli e Giuseppe Pavone

Martedì 22 settembre, ore 19.30
“Verso un’ecologia della visione”
Conversazione di Daniele De Lonti

Mercoledì 30 settembre, ore 19.30
“La Puglia in poesia”
Conversazione di Daniele Maria Pegorari
Letture di Lino Di Turi

vedi qui il programma della manifestazione

sito web della manifestazione: http://www.scattidipoesia.it/

Mario Desiati, La notte dell’innocenza. Heysel 1985, memorie di una tragedia

Rizzoli, Milano 2015 

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Sono uno juventino di centro: nel senso che quella calcistica è forse l’unica fede moderata della mia vita. Intendiamoci, credo di aver pianto anch’io di disperato nervosismo dopo una sconfitta della mia beneamata, ma avevo 13 anni e non riuscii a sopportare, dopo la perdita dello scudetto a vantaggio della Roma di Falcao e Conti, anche il cocente scippo della Coppa dei Campioni, il 25 maggio 1983 ad Atene, da parte di un insignificante Amburgo. Sarebbe stato troppo per chiunque, penso… Ci rifacemmo l’anno seguente col miglior Platini di sempre e un nuovo portiere perugino, Tacconi, che ebbe la meglio sull’eterno secondo, un bresciano dal cognome che all’epoca non poteva dirmi nulla, ma che una decina di anni dopo mi avrebbe richiamato alla mente quello di un suo omonimo pugliese, segnato anche lui dal destino di rimanere sulla soglia della ribalta e di non essere mai scelto fra i migliori undici. Il cognome poco fortunato era quello di Bodini, ma in quest’altro caso il ‘gioco’ era quello della poesia. Leggi il seguito di questo post »

 

 

MARCO VANNINI, Oltre il Cristianesimo

BOMPIANI, MILANO 2013  

 

 

di Alida Airaghi

 

In questo importante saggio Marco Vannini, il più noto e stimato studioso italiano del misticismo e della tradizione spirituale cristiana, torna sui temi che va approfondendo da più di quarant’anni. Il volume, suddiviso in quattro sezioni, si apre con una puntuale e appassionata disamina delle tesi eckhartiane, il cui nucleo fondamentale si può riassumere in poche citazioni: “Nessuno è ricco di Dio, se non è completamente morto a se stesso”; “Vigila su di te, e, non appena trovi te stesso, rinuncia a te stesso; questa è la cosa migliore che tu possa fare”. La rinuncia, quindi, alla propria egoità, all’amor sui (volontà di essere e di avere), quale primo indispensabile passo verso la libertà, interiore ed esteriore, e verso il raggiungimento della gioia, della pace, della beatitudine. “Il perfetto distacco non vuole né questo né quello…lascia essere tutte le cose davanti a sé, senza importunarle”. Leggi il seguito di questo post »

di Antonio Giampietro

Una serie di luoghi sorprendentemente raccontati da qualcuno che il mondo non rinuncia a percorrerlo anche se non può vederlo. Viaggi da un microcosmo intimo a una geografia reale: reale e dura.

 

 

 

La nave per la Grecia

 

Non pensavo ci fosse tanto traffico alla partenza dei traghetti. Da bambino andavo spesso con mio padre ad assaporare quell’odore un po’ rancido, ma deliziosamente nostalgico, che lento si solleva dal calmo e silenzioso mare del porto. Mi sorprese, dunque, la coda che facemmo per salire a bordo con l’auto: perdemmo in quella manovra almeno un’ora. Leggi il seguito di questo post »


LUCIANO LUISI, Altro fiume, altre sponde

Nino Aragno Editore, 2015

 

 

di Carmine Tedeschi

 

Ha davvero il carattere volubile d’un fiume torrentizio e l’invitante pigra improvvisa ombra di un’ansa ghiaiosa lungo le sponde, questo verseggiare nervoso, disuguale, ora dispiegato ora irruento ora raccolto, incurante di metri e misure e ritmi precostituiti, tutto proteso alla foce. Che poi è il dire poetico. In questo caso, il “narrare” poetico. La narrazione è infatti la cifra dominante  di questa scrittura. Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 10 luglio

alle ore 18.30

Incroci numero 31

Presentazione del fascicolo estivo della rivista

Ultimo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe (Bari, via Putignani 213) in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).  

Concludiamo il percorso con la presentazione del fascicolo estivo della rivista, uscito da poche settimane. Un viaggio reale, ma anche metaforico,  in un mare di linguaggi, immagini e luoghi che contribuiscono a valorizzare le nostre radici. Un filo sottile e profondo lega il mare alla lingua madre, in un dialogo sempre aperto, scevro da campanilismi sterili e disposto all’inclusione fruttuosa. Metafora che è anche auspicio: il viaggio della rivista continuerà, con la consueta tenacia e generosità, verso mete inattese e imprevedibili.

Come l’omaggio musicale di Anna Palasciano e di Sara Ricci, che interverranno intrecciando alla conversazione musiche di Szymanowski, Ginastera e Mozart.

L’incontro si concluderà con le “Boccate di Puglia”offerte da Terranima.

 

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

 


LORENA LIBERATORE, Il Salento metafisico di Carmelo Bene

FaLvision, Bari 2012

 

 

di Piero Fabris 

 

Questo fortunato saggio, bisognoso già al primo anno di una ristampa, dato l’apprezzamento  dei lettori, non solo offre preziosi spunti di riflessione sulla persona di Carmelo Bene, ma soprattutto ha il merito di essere un’opera intellettualmente onesta, giacché dissipa molti degli stereotipi con i quali si è voluto frettolosamente archiviare, anzi affossare l’autore/attore. Dopo un’appassionata e pirotecnica introduzione di Carlo Coppola, che si svela luminoso conoscitore dell’opera e delle vicende umane dell’artista, lo studio di Lorena Liberatore coinvolge col suo metodo ‘a tutto tondo’, capace di offrire un’idea chiara sull’arte del salentino. Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 26 giugno

alle ore 18.30

“L’Europa è una poesia”

con Amedeo Anelli e Daniela Marcheschi

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).  

Il sogno di un’Europa unita, pur nella caleidoscopica varietà di culture e tradizioni, si può realizzare attraverso la poesia: è questa l’idea di fondo che anima il progetto editoriale inaugurato nel 2013 con Tempi d’Europa, la prima di tre antologie poetiche internazionali, curata da Lino Angiuli e Milica Marinkovič, con prefazione di Amedeo Anelli (La vita felice, Milano 2013) e proseguita con AAA Europa cercasi l’anno successivo (prefazione di Daniela Marcheschi e curatela di Lino Angiuli e Maria Rosaria Cesareo).

Alla vigilia dell’uscita di Luoghi d’Europa (a cura di Lino Angiuli e Diana Battaggia con prefazione di Daniele M. Pegorari), Amedeo Anelli, lombardo,  poeta, critico e traduttore nonché fondatore della rivista internazionale di poesia e filosofia «Kamen» e Daniela Marcheschi, toscana, docente di letteratura italiana e scandinava e critico letterario di fama internazionale, guideranno il pubblico in un viaggio tra lingue sconosciute, letterature poco note ed autori che fanno della commistione linguistica e della sperimentazione un veicolo di comunicazione, dialogo, convivenza in un quadro variegato e multiforme che solo la poesia ha il potere di ricomporre senza traumi.

L’incontro si concluderà con le “Boccate di Puglia”offerte da Terranima.

 

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

 

 

IKKYŪ  SŌJUN, Nuvole vaganti

UBALDINI, ROMA 2012

 

 

di Alida Airaghi

 

La casa editrice Astrolabio-Ubaldini dedica un’importante pubblicazione a Ikkyū Sōjun, maestro zen giapponese del XV secolo, e alle sue 150 composizioni poetiche. Curato e tradotto esemplarmente dalla iamatologa Ornella Civardi, il volume si apre con un’approfondita introduzione alla vita, al pensiero e all’epoca in cui visse questo famoso “saggio non saggio”, anticonformista riformatore e divulgatore della pratica zen, finissimo calligrafo e ispiratore della cerimonia del tè, nonché mentore del teatro del nō. Leggi il seguito di questo post »

Giorgio Linguaglossa, La filosofia del tè Ensemble, Roma 2015

 

 

di Anna Ventura

 

L’ultimo libro di Giorgio Linguaglossa, La filosofia del tè (Ensemble, Roma 2015), così conclude: «Quante domande si pose il filosofo che nessun altro si pone. Domande inutili, anzi, dannose». Il filosofo è Zenone di Elea, che sta per lasciare Atene, dov’è stato per qualche tempo, per tornare a casa sua. Troppi dubbi lo tormentano, gli stessi che affliggono chiunque (anche non filosofo) si interroghi troppo su se stesso o su qualche argomento che direttamente lo riguardi: inutilità delle domande, improbabilità delle risposte. Qual è l’errore di Zenone? Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 22 maggio

alle ore 18.30

Confabulando

Favolose narrazioni di Lino Angiuli e Lino Di Turi

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).

Un viaggio nell’immaginario favolistico popolare, animato da figure femminili che rappresentano senza dubbio il fulcro vitale della civiltà mediterranea. Una serie di favole, raccolte nel bel volume intitolato Donna in fabula edito da La vita felice (Milano 2014), frutto di un accurato lavoro di ricerca ‘sul campo’ di Lino Angiuli, poeta della Terra di Bari e fondatore della rivista «incroci», e di Lino Di Turi, attore, regista ed autore teatrale, con prefazione di Giuseppe Lupo e illustrazioni di Vito Matera. Saranno proprio le loro voci recitanti a dar vita ad una lettura suggestiva e coinvolgente di testi che mescolano il sapore antico della tradizione al gusto per una lingua composita e variopinta che nell’espressione dialettale, lungi dal mero compiacimento nostalgico, ribadisce la propria identità e ritrova le sue radici.

L’incontro si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

 

FRANCESCO FORLANI, Parigi, senza passare dal Via

LATERZA, 2013

 

 

di Alida Airaghi

 

“I miei erano molto preoccupati, in quel 21 giugno del ’91, perché non avevo un lavoro, non parlavo la lingua e non eravamo ricchi di famiglia. Io mi ricordo soltanto che ero partito con la valigia da mimo, di cartone puro, che scendendo dal treno si era rotta, aperta in due, come se quei milleduecentonovantuno chilometri se li fosse fatti tutti da sola”. Non è l’amarcord di un tradizionale emigrato che dal nostro sud abbia cercato lavoro e successo all’estero, ma la rievocazione antiretorica che Francesco Forlani fa della sua partenza da Caserta, dopo la laurea in filosofia, per raggiungere Parigi: città-mito in cui ha cercato riparo e consolazione, soprattutto intellettuale, al sorgere del ventennio berlusconiano, e dove saltuariamente risiede tuttora. Leggi il seguito di questo post »

di Antonio Giampietro

Una serie di luoghi sorprendentemente raccontati da qualcuno che il mondo non rinuncia a percorrerlo anche se non può vederlo. Viaggi da un microcosmo intimo a una geografia reale: reale e dura.

 

 

 

Il Trentino: la vertigine dell’essere

Il giallo e il verde sono i colori che riempiono la memoria quando penso al Trentino. Sono i colori della bellezza e della ricchezza di quella terra, i colori degli odori che gonfiano il cuore, i ricordi, le lunghe passeggiate, i tuffi freddi nei laghi, le corse nei boschi, nei prati, lungo i fiumi o i vecchi binari di treni che forse non passano più. Il Trentino ha la consistenza della plastica dura di un camion giocattolo, di quelli che raccolgono le pietre, un camion giallo con la cabina liscia, senza vetri, di cui si possono toccare i sedili, il volante e le marce; col rimorchio, attaccato rigidamente alla motrice, e il porta-pietre mobile di una plastica liscia ma a righe in rilievo, che si solleva posteriormente per permettere di svuotare il carico. Le mie mani affondano nel ricordo del Trentino attraverso la vertigine che mi prende quando mi rivedo ad accarezzare quella plastica, ad annusarla, quasi fosse una droga benefica, a perdermi nel suo odore pulito, vergine, di plastica appena forgiata, pura nella sua artificialità immacolata. Leggi il seguito di questo post »

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di Antonio Lillo

 

VIA DEL VENTO EDIZIONI

Umberto Boccioni, LA GRAN MADRE, Via del Vento, Pistoia 2014

Proseguiamo la nostra panoramica delle piccole realtà editoriali di qualità con le edizioni Via del Vento di Pistoia.

La casa editrice, nata nel 1991 per iniziativa Fabrizio Zollo, prende il suo nome da quello antico dell’odierna via Vitoni, strada frequentata nei secoli da artisti e scrittori. Scopo dell’Associazione alla base dell’iniziativa editoriale era proprio quello di rinnovare la tradizione letteraria di quella Via. Le Edizioni Via del Vento hanno una veste elegante, sia nella scelta delle carte che dell’impostazione grafica, e prediligono testi rari o inediti di autori del Novecento, perlopiù legati al mondo della poesia e dell’arte, e suddivisi in tre collane in cui il connubio fra questi due generi è piuttosto forte, complice il curriculum pittorico di Zollo. Le collane proposte sono «Ocra gialla», «Acquamarina» e «I quaderni di via del Vento». Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 17 aprile

alle ore 18.30

Artisti di casa nostra

mostra multimediale di Pierluca Cetera a cura di Francesco Giannoccaro

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).

Francesco Giannoccaro, medico e scrittore monopolitano, collaboratore della rivista e autore di sillogi poetiche, pièces teatrali e un romanzo, illustrerà le più recenti tendenze dell’arte contemporanea, introducendo il pubblico all’opera di Pierluca Cetera, artista tarantino di fama internazionale, che ha al suo attivo numerose personali e collettive, sia in Italia che all’estero (Shangai, Edimburgo, tra le più importanti) ed è annoverato tra gli artisti prescelti alla 54 Biennale di Venezia -sez. pugliese- a cura di Vittorio Sgarbi.

La conversazione partirà dalla proiezione di video, della durata di pochi minuti, supportata dalla performance musicale dal vivo del sassofonista Francesco Massaro, attraverso cui il pubblico potrà osservare l’ultima produzione dell’artista, in un incrocio inatteso tra linguaggio musicale, visuale e pittorico.

L’incontro si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

Annamaria De Pietro, Rettangoli in cerca di un pi greco – Il Primo Libro delle Quartine

Marco Saya Edizioni, Milano 2015.  

 

di Adam Vaccaro

 

Sono due le aree di esperienza, quali possibili fonti di una forma e di una espressione letteraria: quella vissuta al di fuori di ogni contesto letterario, e quella alimentata da quest’ultimo.

Sono due ipotesi estreme e astratte, che non possono essere mai esclusive. L’esperienza col mondo della prassi non può non esserci, come l’esperienza con quanto la scrittura ha accumulato nei secoli. Ma è questione di misure. Nel caso di Annamaria De Pietro, anche non conoscendola o non frequentandola, i suoi testi non lasciano dubbi sulla preponderanza della fonte letteraria. Leggi il seguito di questo post »

 

 

CARL G. JUNG, Risposta a Giobbe

BOLLATI BORINGHIERI, TORINO 2012

 

di Alida Airaghi

 

“Il libro non dev’essere altro che l’interrogante voce di un singolo, che spera o attende d’incontrare la pensosità dei suoi lettori”. Così scriveva Jung nel tentativo di giustificare “scherno e sarcasmo” spesso affioranti in questo suo volume del 1952, in cui si era proposto di affrontare da psichiatra i dilemmi fondamentali della visione religiosa, quali si esprimono nelle Sacre Scritture. Leggi il seguito di questo post »

Cose dell’altro mondo. Metamorfosi del fantastico nella letteratura italiana del XX secolo, Pisa, ETS, 2012, a cura di Patrizia Farinelli.

 

 

di Paolo Leoncini

 

Si tratta di un volume collettaneo di portata davvero rilevante: raccoglie gli Atti della «Giornata di studi» tenutasi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Lubiana il 29 ottobre 2009. È dedicato alla memoria di Filippo Secchieri, uno dei più significativi teorici della letteratura italiani, immaturamente scomparso nel marzo 2011: il quale, della «Giornata» lubianese era stato il più convinto fautore e, come scrive Patrizia Farinelli, l’«animatore». Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 20 marzo

alle ore 18.30

La Serbia è vicina

con Milica Marinković e Valeria Uva

 

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).

Con la preziosa guida di Milica Marinković e Valeria Uva, traduttrici e curatrici del volume di Jovan Dučić Città e chimere (Stilo 2014), il pubblico potrà incrociare la letteratura e la cultura dell’altra sponda dell’Adriatico, vicinissima eppure ancora poco nota, scoprendo un autore serbo di straordinario valore, la cui produzione letteraria ha lasciato tracce profonde sia in ambito poetico che in ambito saggistico e narrativo. Il volume, presentato nella prima traduzione italiana, raccoglie epistole di viaggio, intrise di riflessioni poetiche e filosofiche. L’opera non è facilmente classificabile, ma rappresenta un ibrido che mescola sapientemente, con uno stile elegante e vivace, generi letterari distanti tra loro, sintetizzandoli in una visione che abbraccia vasti campi del sapere.

L’incontro si concluderà con le “Boccate di Puglia”gentilmente offerte da Terranima.

 

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

di Antonio Giampietro

Una serie di luoghi sorprendentemente raccontati da qualcuno che il mondo non rinuncia a percorrerlo anche se non può vederlo. Viaggi da un microcosmo intimo a una geografia reale: reale e dura.

 

 

Da Parigi a Mosca: l’odore del comunismo

Mio padre mi portava spesso a vedere gli aerei decollare e atterrare, durante la mia infanzia e la mia adolescenza. Abitavamo non troppo lontano dall’aeroporto; li sentivo sempre passare sulla mia testa e, dal terrazzo del mio palazzo, la pista dove i velivoli prendevano la rincorsa verso il cielo sembrava fosse possibile toccarla allungando il braccio.

Nel 1982 eravamo in Calabria, era estate, ed io correvo sulla sabbia che rifletteva il sole. I miei genitori bisbigliavano fra loro, non capivano: perché quel bambino incespicava anche se non c’era alcun ostacolo? Cosa vedeva nell’aria di fronte a sé, tanto forte da impedirne la corsa libera e da costringerlo a tastare l’aria per procedere verso il mare? Non capivano, le giornate passavano e credevano di esser pazzi, che il proprio figlio avesse delle visioni. Leggi il seguito di questo post »

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di Antonio Lillo

 

L’AREA DI BROCA E GAZEBO EDIZIONI

 

 

Mariella Bettarini, classe 1942, è da circa quarant’anni, cioè da tutta la vita, un’instancabile e tenace animatrice culturale del nostro Paese. Questo non solo attraverso la propria produzione poetica ma anche con la creazione e direzione di una rivista, Salvo imprevisti, fondata nel 1973, e significativamente sottotitolata «quadrimestrale di poesia e altro materiale di lotta» che ben identifica il senso del suo lavoro. Nel 1993 Salvo imprevisti modifica in parte la propria forma ma non l’essenza, e diventa L’area di Broca, «semestrale di letteratura e conoscenza», il cui nome deriva dall’area del cervello preposta all’elaborazione e comprensione del linguaggio. Leggi il seguito di questo post »

CARLO ALBERTO AUGIERI

Nel rondinio del tempo: versi, Milella, Lecce 2014, pp.173

 

 

                                                             

Questo mondo é coperto di tenebre, pochi vi possono

veder chiaro: raro è chi si alza in volo verso il cielo come

uccello fuggito dalla rete. 

(Dhammapada , 172-174)       

                                                               

 

 

di Paolo Leoncini

 

Di questa raccolta poetica di Carlo Alberto Augieri, introdotta da Patrizia Guida, che tratteggia l’iter di Augieri come poeta «nascosto» (a cominciare dagli anni ’70, dai poeti di «Quinta generazione», con Nigro, Angiuli, Curci, Giancane; quando , in «Ghen» si firmava Italo Sider); posfata da Francesca Seaman, che traduce in inglese alcuni dei testi, è difficile scrivere distaccandosi dalla lettura: ovvero, scriverne richiama il canto interiore della lettura, mosso da una parola aurorale, parola-suono, parola-movimento, parola-immagine (tra parole d’inesatto/ e di fragilità, p.68), parola non «oggettivabile» in termini di «scrittura seconda», per cui scriverne è sincronico a rileggerla; ogni lettura ponendosi come possibile interpretazione di una testualità che non si «attesta», che segue movimenti internamente metamorfici. Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 20 febbraio

alle ore 18.30

Jazzisti di casa nostra

Guido Di Leone (chitarra elettrica) e Francesco Angiuli (contrabbasso)

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari (Adda).

Puglia terra di jazz e di contaminazioni musicali: a testimoniarlo l’incrocio esplosivo tra il contrabbasso di Francesco Angiuli e la chitarra elettrica di Guido Di Leone, che accompagneranno il pubblico in un percorso musicale di sapiente improvvisazione e intensa emozione.

Francesco Angiuli, contrabbassista, docente di Conservatorio, concertista di fama internazionale, si è perfezionato al Royal Conservatory di Den Haag (L’Aia) e collabora con personalità artistiche di spessore, tra cui G. Trovesi, S. Grossman, P. Jeffrey, M. Rodriguez.

Guido Di Leone, chitarrista compositore, arrangiatore, direttore della Scuola Musicale “Il Pentagramma” di Bari, docente di chitarra jazz, ha al suo attivo collaborazioni artistiche e incisioni con musicisti quali P. Fresu, G. Trovesi, I. Coleman, G. Simulyan e tanti altri.

 L’incontro si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da Terranima.

 

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

di Antonio Giampietro

Una serie di luoghi sorprendentemente raccontati da qualcuno che il mondo non rinuncia a percorrerlo anche se non può vederlo. Viaggi da un microcosmo intimo a una geografia reale: reale e dura.

 

 

 San Paolo: l’idillio e l’inferno

Mi è sempre piaciuto correre, chissà, forse perché mi aiutava a sentirmi libero, a non percepire i miei limiti, anzi a sfidarli. Quattro portoni in un condominio, un porticato diviso in quattro parti da tre coppie di scalini, un giardino di tremila metri quadri, una strada perimetrale di trecento metri: la mia pista di atletica. Il profumo della mia libertà aveva l’aria di quel giardino, la forma di quel giardino, i colori offuscati di quel giardino; sì, offuscati perché li percepivo appena, attraverso la mia visione laterale.

Il mio modo di vedere la realtà, di guardare il mondo attorno a me, è sempre stato diverso, me ne sono reso conto subito: non amavo la compagnia di troppi bambini e loro, del resto, un po’ mi evitavano, anche quelli che mi volevano più bene quando si stava in gruppo tendevano a isolarmi. La mia vita era un sogno, la mia fantasia mi conduceva in mondi lontani… Ero un principe, un re, avevo un regno, ma stranamente il mio regno era abitato solo da pochissime persone, le persone che mi erano accanto, i miei fratelli su tutti. Leggi il seguito di questo post »

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di Antonio Lillo

 

Massimo Giannotta, PROTOCOLLI DI AUTODIFESA, Empirìa (Roma 2014)

 

«Riflettendo sulle vicende di alcuni personaggi si esaminano ipotesi di autodifesa per la sopravvivenza in questi tempi barbarici e bui.» È lo stesso Giannotta, nell’indice ragionato della sua raccolta, a descriverne perfettamente il senso e la struttura. Ed è proprio la struttura originalissima a offrire i motivi di maggiore interesse dell’opera, tanto ferrea quanto aperta a varie interpretazioni, deviazioni e vie di fuga per l’immaginazione, strutturata come se fosse un lungo viaggio verso l’Oriente, con tanto di mappa disegnata che rievoca, nelle sue possibilità extratestuali – interpretabili dunque su più piani di lettura: esperienziale, metaforico, letterario, con citazioni che vanno da Camus a Melville – l’avventurosa ricerca per terre sconosciute. Leggi il seguito di questo post »

 

da La Gazzetta del Mezzogiorno, 14 gennaio 2015, p. 18.

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Umberto Eco, Numero zero (Bompiani, Milano 2015)

 

di Daniele Maria Pegorari

(autore de Il fazzoletto di Desdemona. La letteratura della recessione da Umberto Eco ai TQ, Bompiani)

 

Dopo la complessa operazione romanzesca del Cimitero di Praga, impegnativa e affascinante per la documentazione storiografica e ancor più per lo ‘scandalo’ filosofico che vi era sotteso, non era lecito attendersi dal settimo romanzo di Umberto Eco un ulteriore passo avanti nella sua riflessione sul conflitto fra realtà e costruzione di verità. La piacevolezza di quest’ultimo libro, insolitamente breve (circa 210 pagine), insolitamente semplice (solo otto personaggi, ma sono appena la metà quelli che effettivamente hanno una qualche consistenza) e ‘aristotelicamente’ compatto (quasi tutto si svolge in due mesi a Milano) consiste non più nel fascinoso turbine degli eventi, nell’ingranaggio complesso che mescola le memorie erudite e l’invenzione fantastica, e nemmeno nell’ammiccamento sornione alla letteratura di genere: solo un presentatore mainstream con la fama di ‘intelligente’ l’ha potuto definire, domenica 11 gennaio, «un giallo», e siccome non gli sembrava abbastanza, gli è parso ancora più ‘intelligente’ definirlo «un noir». No davvero, la piacevolezza di questo libro risiede piuttosto nella semplicità con cui solo un grande scrittore può permettersi di passare, diciamo, dall’enciclopedia all’epitome o, per approssimarci meglio alla tesi, dalla protesta per la fine di una ‘visione enciclopedica’ all’icastica messa a fuoco delle dinamiche attraverso le quali la conoscenza viene spappolata dall’informazione. Leggi il seguito di questo post »

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Venerdì 16 gennaio

ore 18.30

presso Palazzo Calò

Bari, Strada Lamberti, 8

 

Incroci numero trenta

Presentazione del fascicolo invernale della rivista

e inaugurazione mostra fotoletteraria “Scatti di poesia”

Gli “incroci po/meridiani” vanno in trasferta e, per l’occasione, si spostano dal Caffè letterario BaTaFoBrLe, attiguo al ristorante Terranima (Bari, via Putignani 215), dove si tengono mensilmente, alla splendida cornice di Palazzo Calò, nel cuore di Bari vecchia (Strada Lamberti 8), per festeggiare i primi quindici anni di attività della rivista «incroci» (ed. Adda, Bari) che ha recentemente pubblicato il suo trentesimo numero. La rivista, semestrale di critica militante, è tra le più accreditate in Italia e non solo; diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari, si avvale di eccellenti collaboratori offrendo un punto di vista sulla contemporaneità sempre aperto, attento e di ampio respiro.

Nella stessa occasione si inaugurerà la mostra “Scatti di Poesia”, curata da Lino Angiuli e Giuseppe Pavone e allestita dalla Quorum Italia con la collaborazione dello staff di Palazzo Calò, che sarà visitabile tutti i giorni, sabato e domenica esclusi, fino al 30 gennaio (ore 10.30 – 12.30 / 16.00 – 18.00). Si tratta della mostra recentemente proposta presso il Castello di Monopoli, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, promossa dall’Assessorato regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo con la partecipazione della Città di Monopoli.

Ospiti speciali dell’evento il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, Teresa Emanuele, artista della fotografia, il Prof. Casucci (Università del Sannio), la poetessa Rita Pacilio e altri collaboratori della rivista.

Invito Tezor do Brihandi finale LoRes

Nicola Gliosca, Sep aš  Mena (Giuseppe e Filomena), Tipolitografia Copyart, Termoli 2009.

Id., Hiža do Templari (La casa dei Templari), Palladino Editore, 2010.

Id., Tezor do Brihandi (Il tesoro dei briganti), Fotolitografia Fotolampo, Campobasso, 2011. 

 

 

 

 

di Carmine Tedeschi

 

Paese di minoranze linguistiche, l’Italia. Il che, ovviamente, rimanda a minoranze etniche originate da innumerevoli migrazioni in un passato storico di cui, insieme con la lingua, si va perdendo inesorabilmente memoria. Ma c’è sempre qualcuno che a quella memoria, a quella lingua, resta allacciato, ne riconosce la vitalità in quanto radice culturale e la coltiva con passione, remando contro l’onnipotenza del presente che tutto travolge. Leggi il seguito di questo post »

Giovanni Turra, Con fatica dire fame

Milano, La Vita Felice, 2014

 

 

di Paolo Leoncini

 

È difficile imbattersi in una raccolta poetica così intensa, per la trasparenza di una ascetica del sensibile, del tattile, del materico, del corporeo (Nei piedi mi risento / lo scalpiccio dei nani, / l’inutile rincorsa / di chi non ha polmoni, p.38), innervata in un tempo essenziale, interiore: Sfondare con il pugno il muro / di gesso / del tempo. Farne di poi scacchiera / con i pezzi – o collare orrido / di viti / tipo invalido del Grosz, p.47: un tempo dis-continuo, a-storico, frammentato, ri-composto per istanti irrelati; un’ascetica derivante da uno «sguardo» povero, su un quotidiano dimesso, infinitesimale, dove l’apparenza insignificante diventa sostanza esistenziale. Leggi il seguito di questo post »

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venerdì 19 dicembre 2014 

alle 18,30

“Precariare stanca”

Conversazione con Daniele Maria Pegorari

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture, edita da Adda e diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari.

È proprio Pegorari, docente di Sociologia della letteratura e Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, autore del recente saggio “Il fazzoletto di Desdemona. La letteratura della recessione da Umberto Eco ai TQ” (Bompiani 2014), a curare interamente l’incontro incentrato sul tema della precarietà – unica paradossale certezza in questi tempi travagliati e oscuri. Non solo instabilità lavorativa, dunque, ma vero e proprio modus vivendi che investe ogni aspetto dell’esistenza.

Letture a cura di Valeria M.M. Traversi.

La conversazione si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da rinomate cantine pugliesi e da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

 

EUGENIO BORGNA, La fragilita’ che e’ in noi

Einaudi , Torino 2014

 

 

di Alida Airaghi

 

La fragilità è un difetto, una colpa, la spia incontestabile di uno stato di precaria e instabile debilità?

Il Professor Eugenio Borgna, psichiatra e fenomenologo di fama, le dedica questo prezioso volumetto pubblicato nella collana “Le vele” di Einaudi, da subito prendendo le sue difese: “La fragilità, negli slogan mondani dominanti, è l’immagine della debolezza inutile e malata, inconsistente e destituita di senso; e invece nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi”. Leggi il seguito di questo post »

rotativa1

di Antonio Lillo

 

Giuseppe Samperi, DIALETTUTUTTU, Edizioni Cofine, Roma 2014

 

Dialettututtu è l’opera riuscita del poeta catanese Giuseppe Samperi, con la quale si è aggiudicato la il premio Città di Ischitella-Pietro Giannone 2014 per la poesia dialettale.

A dispetto del titolo a suo modo giocoso, la raccolta ha in sé una forte carica drammatica, centellinata in versi dedicati alla figlia, che si intuisce ancora bambina: «Nô sacciu su cci a fazzu/ a purtariti a n’autra banna/ o m’aju a sentiri diri/ cchi sbintura stu paisi,/ pirchi ‘n ti nni jisti, pa’/ mi cunnannnasti…». [Non so se ce la faccio/ a portarti in un altro posto/ o debbo sentirmi dire/ che sventura questo paese,/ perché non te ne sei andato, pà/ mi hai condannato…]. Leggi il seguito di questo post »

sabato 6 dicembre 2014, ore 15

Roma Eur – Palazzo dei Congressi (sala ametista)

nel contesto della XIII Fiera nazionale della piccola e media editoria

Più Libri Più Liberi

verrà presentato il libro

Donna in fabula 

Figure femminili dell’immaginario favolistico popolare

di Lino Angiuli e Lino Di Turi

La Vita Felice, 2014

con prefazione di Giuseppe Lupo e tavole di Vito Matera

vedi la locandina dell’evento

qui trovi maggiori informazioni sul libro

da incroci 29, sezione ‘schede’ 

Enrico CastrovilliScritti di psicocritica.

Profili psicologici di poeti e narratori italiani contemporanei

Progedit, Bari 2013.


di Claudio Toscani

 

Dopo specifici precedenti in materia (Storia del romanzo psicologico, del 2009, e La psicocritica, del 2011, con interventi su Saba, Zanzotto, Campana, Montale, Ungaretti, Pavese, Moravia e Pasolini), Enrico Castrovilli, docente e medico psicologo, poeta, narratore e critico letterario pugliese, esce con un nuovo regesto analitico di profili letterari di alcuni autori contemporanei, la cui scrittura creativa apre a più o meno segreti meandri coscienziali, angosce, stati d’animo e affettivi, turbative d’anima, sentimenti ed emozioni. Leggi il seguito di questo post »

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venerdì 21 novembre 2014 

alle 18,30

“La Puglia nel cinema”

Incontro con Antongiulio Mancino

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture, edita da Adda e diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari, all’insegna del dialogo tra la ‘settima arte’ e il territorio pugliese.

Il professor Antongiulio Mancino, docente di Semiologia del cinema e degli audiovisivi, Realizzazione di documentari e Letteratura e cinema all’Università degli studi di Macerata e Semiologia del cinema e degli audiovisivi all’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, nonché noto critico cinematografico – autore di numerose monografie, tra cui si segnalano studi su Martin Scorsese e Jonathan Demme, Francesco Rosi e il cinema politico-indiziario italiano – dialogherà con il pubblico mostrando aspetti inconsueti della Puglia, fissati attraverso la macchina da presa. 

Non semplice ambientazione, ma parte integrante dell’azione filmica, la Puglia ha guadagnato negli ultimi anni un posto di rilievo nell’immaginario cinematografico.

L’incontro si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

di Daniele Maria Pegorari

La recente uscita per Minimum fax di un bel libro di Alessandro Gazoia (noto nella blogosfera come Jumpinshark), Come finisce il libro. Contro la falsa democrazia dell’editoria digitale, sollecita nuove riflessioni a sostegno del nesso, a mio avviso molto stretto, fra precarizzazione dell’esistenza, crisi del capitalismo e digitalizzazione della filiera editoriale. Nel mio post precedente (a proposito di un saggio di Alessandro Ludovico) avevo puntato il dito sull’impermanenza delle fonti online, col paradosso per il quale il web è, sì, lo spazio in cui l’informazione raggiunge la sua massima intensità di flusso e, per certi aspetti, la sua eternità (una calunnia individuale, un documento pedopornografico, una falsificazione ideologica possono non sparire mai, a patto che qualcuno ne abbia salvato il contenuto e magari l’abbia sprofondato nel deep web, dove potrà continuare a propagarsi come un virus o come un parassita), ma al contempo è un archivio in cui le fonti possono rapidamente e senza preavviso essere spostate, rimosse o collocate sotto altra ‘etichetta’, divenendo, di fatto, generalmente non rintracciabili. Il che, invece, sarebbe un diritto inalienabile per chiunque, oltre che un’inderogabile necessità epistemologica. Gazoia, concentrando la propria attenzione soprattutto sul tema del self-publishing (e indichiamo così, complessivamente, sia i siti di auto-pubblicazione di libri elettronici, sia le piattaforme dei blog gratuiti, proprio come quella su cui ‘si appoggia’ il blog che stai leggendo), suona l’allarme per i tanti autori digitali che affidano i propri contenuti a questi nuovi media, ignorando la loro pericolosissima labilità. Leggi il seguito di questo post »

 

 

GIULIANA MANFREDI e GEORGIA CORBO  (a cura di),  A proporre bellezza e umanita’ – I colophon di Alessandro Scansani

Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2013

 

 

 

di Alida Airaghi

 

Giuliana Manfredi e Georgia Corbo hanno curato con passione e riconoscente amicizia questo elegante volume dalla copertina azzurra e dal formato oblungo, che propone ai lettori un omaggio all’intelligente e coraggiosa attività editoriale di Alessandro Scansani, morto precocemente nel 2011.

Scansani fu il fondatore e l’anima pulsante delle edizioni reggiane Diabasis, nate nel 1988 con il  nome de “Il Guado”, che già indicava l’idea di attraversamento, come quello successivo, ellenizzante: il quale sta ancor più a indicare un progetto di peregrinazione intellettuale, e di raggiungimento di  salvifici approdi. Leggi il seguito di questo post »

Alessandro Ludovico, Post-digital print. La mutazione dell’editoria dal 1894

CaratteriMobili, Bari 2014

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Dopo un’edizione olandese nel 2012, è da poco uscito in Italia per Caratterimobili Post-digital print. La mutazione dell’editoria dal 1894, un libro di circa duecentocinquanta pagine scritto da Alessandro Ludovico, studioso dei media formatosi nei centri di ricerca di Rotterdam e Cambridge. Se letto a confronto col pur recente Libro di Gian Arturo Ferrari (Bollati Boringhieri, Torino 2014), questo nuovo contributo al dibattito sul presente e sul futuro dei linguaggi e delle tecnologie editoriali rivela grande originalità e complementarità rispetto al saggio del presidente del Centro per il libro e la lettura; quanto quest’ultimo pare storicisticamente orientato a dimostrare la continuità fra il libro elettronico e le precedenti fasi della scrittura, della conservazione e della distribuzione della cultura testuale, quasi giustificando idealisticamente l’ineluttabilità della transizione verso la cultura immateriale, tanto il fondatore di «Neural» e del network elettronico Mag.net redige, sì, una storia dell’editoria dei secoli XX e XXI, ma consegnandoci un disegno molto più inquieto e conflittuale, fatto di precoci profezie circa la morte della carta (addirittura già nel 1894, col racconto francese La fin des livres di Octave Uzanne e Albert Robida) e di clamorose smentite determinate da più fattori che concorrono alla resistenza della carta, a cominciare dalla consuetudine millenaria con la lettura e la conservazione di supporti fisici (cosa che non si può dire delle modifiche dei media audio-video, a cui spesso pretestuosamente vengono associate le rivoluzioni tecnologiche che stanno interessando il libro), per passare alla radicata convinzione che la stabilità del testo sia direttamente proporzionale alla sua affidabilità, per concludere con l’attribuzione alla stampa di un valore rivoluzionario (in senso politico e in senso contro-culturale) che le deriverebbe da una lunga tradizione e che non evaporerebbe nemmeno di fronte alla capacità della rete di creare grandi e veloci movimenti di massa (cfr. cap. i, pp. 20-43). Leggi il seguito di questo post »

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venerdì 24 ottobre 2014 

alle 18,30

“I fichi in tasca”

Incontro con Piero Manni e il suo ricettario salentino

Nuovo appuntamento del ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture, edita da Adda e diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari.

Piero Manni, cofondatore della omonima casa editrice pugliese – realtà editoriale di punta a livello nazionale che annovera nel suo catalogo autori quali Edoardo Sanguineti, Alda Merini, Cristanziano Serricchio – presenterà il suo libro ‘I fichi in tasca. Cibo e ricette nel Salento dall’età delle caverne al fast food’ (Manni 2013).

Non un semplice ricettario, denso di curiosità gastronomiche della tradizione salentina, ma una riflessione sulla qualità del cibo, sulla sua storia, sul nostro approccio ad esso in un’epoca nella quale a dettar legge, modificando progressivamente le nostre abitudini alimentari, sono le multinazionali dei fast food, i cui prodotti non rispondono ad esigenze di tracciabilità, sicurezza e salute. Per un ritorno consapevole alle nostre origini, alla stagionalità, alle ricette antiche trasmesse dagli anziani e alla saggezza popolare che del cibo, in passato, ha sempre fatto tesoro.

L’incontro si concluderà con “Boccate di Puglia”, gentilmente offerte da rinomate cantine pugliesi e da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

rotativa1

di Antonio Lillo

 

GATTOMERLINO EDIZIONI E FONDAZIONE BRODSKIJ

 

Le edizioni Gattomerlino sono già da alcuni anni una bella realtà. Casa editrice “di nicchia” fondata a Roma nel 2010 e tesa alla scoperta e promozione di giovani autori del panorama italiano e internazionale, con un occhio particolare all’Europa dell’est. Questo interessamento si è concretizzato l’estate scorsa nell’adesione al progetto di pubblicazione in Italia dei poeti della Fondazione Brodskij: infatti, attraverso l’istituzione di un canale privilegiato, la Gattomerlino pubblicherà nelle sue collane buona parte dei borsisti della Fondazione, traducendoli per la prima volta in italiano, in un prolifico scambio culturale già auspicato dal poeta Brodskij nei suoi ultimi mesi di vita.

A conferma di tale impegno e dell’attenzione della fondatrice Piera Mattei verso i nuovi esponenti della poesia europea, segnaliamo qui tre libri editi dalla Gattomerlino. Leggi il seguito di questo post »

          SCATTI DI POESIA

 

mostra fotoletteraria a cura di Lino Angiuli e di Giuseppe Pavone

 

Castello di Monopoli

28 settembre – 26 ottobre 2014

(tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 21)

 

per maggiori informazioni visita il sito dedicato  http: www.scattidipoesia.it
qui invece puoi vedere il programma e la locandina scatti di poesia

Mentre le vicende politiche possono dividere, la cultura può unire. Con questo spirito, grazie alla mediazione della rivista letteraria «incroci», edita dall’editore Adda di Bari, una delegazione dell’Unione degli Scrittori russi, proveniente da Mosca, incontrerà pubblico e istituzioni a Bari e Monopoli.

Si tratta dei poeti Aleksandra Krjuchkovail e Sergej Aleshin, degli scrittori Feliks Shvedkovskij e Konstantin Kalashnikov, della musicista Anna Borisov che, lunedì 6 ottobre, alle ore 18.30, presso il Caffè culturale BaTaFoBrLe annesso a Terranima – ristoro pugliese (Bari, via Putignani 213-215) saranno ospiti di un incontro aperto al pubblico, curato da Mikhail Talalay, responsabile in Italia dell’Accademia delle Scienze russa e da Lino Angiuli, direttore, con Daniele Pegorari e Raffaele Nigro, della rivista «incroci».

Nel pomeriggio di martedì 7, invece, il Consigliere delegato alla Cultura della Città di Monopoli, Giorgio Spada, accompagnerà la delegazione al Castello monopolitano per visitare la mostra fotoletteraria Scatti di poesia, recentemente inaugurata, dopodiché , alle 19.00, presso il Palazzo di Città, essa verrà ufficialmente ricevuta da rappresentanti dell’Amministrazione comunale, anche al fine di promuovere ulteriori e proficui scambi culturali.

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da incroci 29, sezione ‘schede’ 

Edgar MorinLA MIA PARIGI, I MIEI RICORDI

Raffaello Cortina, Milano 2013.

di Domenico Ribatti

 

Di Edgar Morin, filosofo e sociologo francese di fama internazionale, la casa editrice Raffaello Cortina ha pubblicato una autobiografia intitolata La mia Parigi, i miei ricordi, una sorta di viaggio sentimentale attraverso i luoghi di questa città.

Nato a Parigi l’8 luglio del 1921, Morin vi ha praticamente vissuto tutta la vita. Figlio unico, timido a tal punto da non volere andare a scuola, fu estraneo alla vita della sua città fino all’età di dieci anni quando sua madre morì improvvisamente. Questo drammatico evento rappresentò per Morin «una Hiroshima interiore, e quella devastazione fu talmente grande che mi nascondevo nei gabinetti per piangere, e di nuovo piangevo sotto le coperte quando andavo a letto». Leggi il seguito di questo post »

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venerdì 26 settembre 2014 

alle 18,30

“Russia chiama Bari risponde”

Omaggio a Bulat Okudzahava

Parole e musica a cura di
Stefania Sini, Michail Talalay, Roberto Talamo

Il nuovo ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzato dal Caffè culturale BaTaFoBrLe in collaborazione con «incroci», rivista semestrale di letteratura e altre scritture, edita da Adda e diretta da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari, si inaugura con un incontro musicale dedicato al cantautore e poeta russo Bulat Okudzahava, figura dalla storia personale estremamente travagliata e dall’indiscutibile talento riconosciutogli sia in campo artistico, sia in ambito letterario.

L’omaggio è curato da Stefania Sini, ricercatrice presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale «Amedeo Avogadro», Michail Talalay, responsabile per le iniziative culturali del Patriarcato di Mosca a Bari e Roberto Talamo, musicista, teorico della letteratura e docente.

L’incontro si concluderà con la degustazione di “Boccate di Puglia”, gentilmente offerta da rinomate cantine pugliesi e da Terranima.

Si allega il programma completo: programma 2014-15

Pagina dedicata agli Incroci po/meridiani

 da incroci 29, sezione ‘Saggi’

STRATIGRAFIE TESTUALI DELLA “GRANDE BELLEZZA”

   Un intervento di Daniele Maria Pegorari

 

Al culmine di una formidabile serie di premi cinematografici internazionali, La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha ricevuto anche l’Oscar 2014 come miglior film straniero, spinto certamente dal fascino di una fotografia inusuale per il cinema italiano e dall’interpretazione magistrale degli attori, Tony Servillo in testa. La pellicola ha diviso, ça va sans dire, la critica italiana, soprattutto in ordine ai debiti che essa contrae con La dolce vita, col conseguente dibattito intorno all’ossessione dell’originalità.

Nelle pagine che seguono si propone una riflessione – laica e filologica – intorno alla scrittura del film, nella quale, accanto al capolavoro felliniano, compare una ricca rete di allusioni letterarie, musicali e figurative, che ne fa uno dei ‘ragionamenti’ più amari e consapevoli della post-realtà contemporanea. C’entra qualcosa il misterioso ringraziamento rivolto dal regista a Maradona?

 leggi qui il saggio di Daniele Maria Pegorari

 

 

DANIELE PICCINI, INIZIO FINE

CROCETTI, MILANO 2013

 

di Alida Airaghi

 

Il titolo di questa raccolta poetica di Daniele Piccini (Città di Castello, 1972) ben riassume il tema  unificante delle varie sezioni: una riflessione pacata, malinconica, di meditativa interrogazione sul significato dell’esistenza, nel suo sorgere e nel suo finire. La morte, quindi, “Solo la morte le contiene tutte/ le infinite varianti delle storie”, “ Pensa: occuparsi solo della fine,/ non ingannare o ingannarsi di dare/ inizio ad altro che si finga nuovo”, “Dopo la morte la vita è un immenso/ geroglifico opaco traversato/ da segni incomprensibili”. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 29, sezione ‘schede’ 

Luca MastrantonioINTELLETTUALI DEL PIFFERO.

COME ROMPERE L’INCANTESIMO DEI PROFESSIONISTI DELL’IMPEGNO

Marsilio, Venezia 2013.


di Sergio D’Amaro

 Questo di Mastrantonio è un pamphlet senz’altro brillante, informato fino allo scrupolo documentario, sostenuto da un nobile intento etico. Saltano subito all’occhio i 34 anni dell’autore e la sua già prestigiosa collocazione editoriale (è responsabile de ‘La Lettura’ per il Corriere della Sera), applicata ad un trampolino di eccellenza e di visibilità. In forza anche di questo, Mastrantonio ha scrutato con cognizione di causa e con raro vigore polemico l’orizzonte del dibattito culturale che fa testo in Italia, a far corso dall’inizio dell’epoca berlusconiana. L’arena è stata ed è dominata da personaggi che hanno acquisito autorevolezza grazie alla grancassa assicurata soprattutto dai talk show televisivi, il più grande mezzo di convinzione di massa, ma anche il più rischioso in termini di coerenza e di affidabilità in tempi di acceso, nevrotico trasformismo.

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Aldo Calò Gabrieli, CIÒ CHE RESTA

FaLvision, Bari 2012.

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Ancorché non sia il libro d’esordio (il ventiseienne autore barese aveva, infatti, già pubblicato altri due libri per le edizioni Wip, nel 2006 e nel 2008), Ciò che resta ha tutti i caratteri della raccolta ordinatrice di un mondo interiore giovanile e della dizione strenuamente cercata per esprimerlo compiutamente, all’atto di prendere congedo dalla ‘prima’ e dalla ‘seconda’ adolescenza. Di quel mondo Calò Gabrieli cerca, infatti, di mettere a sintesi tutte le forme attraverso le quali durante la sua crescita e le sue esperienze formative (il teatro, praticato come attore e come organizzatore, poi gli studi filosofici egregiamente compiuti nell’Università della sua città) ha dato corpo e comunicabilità ai suoi fantasmi e alle sue volizioni, a partire dai disegni che accompagnano i testi e la cui più lontana origine è forse già nella propensione infantile per i fumetti, di cui, certo non a caso, si scorge una traccia nei versi incipitari di questo libro: «Vedo chiuso nell’angolo / un fanciullo ora in castigo […] / Stanco del reale, disegna eroi» (p. 13). Leggi il seguito di questo post »

da incroci 29, sezione ‘schede’ 

Peppe FioreNESSUNO È INDISPENSABILE

Einaudi, Torino 2012


di Veronica Di Pinto

 

Nel suo romanzo d’esordio Extension du domaine de la lutte (1994) Michel Houellebecq innesta una «novella d’argomento animale», intitolata Dialoghi tra una mucca e una puledra e ispirata al protagonista in un breve soggiorno di lavoro. La riflessione sulla «bella impressione di vigore» della mucca bretone, che per tutto l’anno pensa solo a brucare, ad abbassare e alzare con regolarità impressionante il suo «musello lustro», è solo apparentemente l’indizio di una «profonda coerenza esistenziale». In realtà l’apparenza è destinata a rivelarsi infida perché nell’essere del bovino in determinati periodi dell’anno, sotto lo stimolo del desiderio sessuale, «si produce una rivoluzione sbalorditiva». Quasi vent’anni dopo l’apologo sembra essere ripreso da Nessuno è indispensabile (Einaudi, 2012), secondo romanzo di Peppe Fiore (Napoli, 1981) – finalista del Premio Biella Letteratura e Industria 2013 – per raccontare, su un registro cinico e comico, la «rada umanità impiegatizia» contenta e soddisfatta di lavorare in quello che sembra un luogo ideale, la Montefoschi, azienda modello di Roma specializzata in latte e derivati. Leggi il seguito di questo post »

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di Antonio Lillo

 

Marco Amendolara, IL CORPO E L’ORTO, La Vita Felice, Milano 2014

Non si può che definire splendida quest’ultima raccolta di Marco Amendolara, pubblicata postuma ma ordinata nella sua sequenza dallo stesso autore poco prima della morte. Ed è difficile, infatti, non ravvisare o perlomeno separare il senso ultimo dell’opera dalla vicenda umana e autobiografica del poeta campano. L’opera, ovviamente, nella sua sfaccettatura offre molti più appigli e significati nascosti di quanti se ne possano semplificare qui, eppure il tema cardine, di chiare influenze classiche, riguarda la dolorosa presa di coscienza del passaggio dalla gioventù alla maturità – il libro è stato scritto intorno ai quarant’anni dell’autore –, l’avvertire come questo passaggio porti il corpo, irreversibilmente, alla corruzione, lo conduca all’inevitabile fine, e come ne consegua l’ossessiva ricerca di una possibile estrema soluzione, che il poeta ci offre in un’immaginifica, cruenta e a tratti morbosa metamorfosi. Leggi il seguito di questo post »

VINCENZO LEOTTA, LA COGNIZIONE ELEMENTARE

Interlinea Edizioni, Novara 2013

 

di Maria Rosaria Cesareo

 

Circa cinquanta testi inediti, fusi e in aggiunta per ragioni di omogeneità tematica e stilistica ad altri già pubblicati e nel complesso risalenti agli anni ’70, danno corpo a La Cognizione elementare della novarese Interlinea edizioni, quinta ed ultima raccolta in versi del poeta e saggista siciliano Vincenzo Leotta.

La silloge, che reca un’attenta e acuta presentazione di Giovanna Ioli (dantista, esperta montaliana, raffinata studiosa di letteratura) si articola in due sezioni: Le parole da noi tradite, Paesaggi e immagini care. Leggi il seguito di questo post »

 

 

QUANDO C’ERA BERLINGUER:

UN FILM E UN LIBRO A CURA DI WALTER VELTRONI

 

 

di Daniele Maria Pegorari

 

Il trentennale della morte di Enrico Berlinguer, avvenuta l’11 giugno 1984 in seguito a un ictus subito quattro giorni prima durante un comizio a Padova, in piazza della Frutta, è stato ricordato in Italia da numerose pubblicazioni, variamente orientate e diversamente documentate; fra queste vorrei segnalare Quando c’era Berlinguer (Rizzoli, Milano 2014), curato da Walter Veltroni, colui che da segretario DS portò nel 2001 il suo partito al minimo storico del 16,6%, la metà dei consensi del partito di Berlinguer (riuscendo, in compenso, a diventare sindaco di Roma) e che, primo segretario PD, perse la sfida alla premiership nel 2008. Leggi il seguito di questo post »

                                                    è disponibile il nuovo numero di

                                                                          incroci

copertina-Incroci29semestrale di letteratura e altre scritture

liberAzione

          

 

 

 anno XV, numero 29

gennaio-giugno 2014

Naturale prosecuzione della riflessione iniziata nello scorso numero sul Resistenzialismo, parola chiave suggerita dal 70° anniversario della guerra di Liberazione, «incroci» – che giunge ora al traguardo del suo quindicesimo anno di esistenza – s’interroga sulle possibilita di resistenza all’indifferenza civile e all’imbarbarimento del senso estetico e dell’etica. Continuare a lavorare profondendo il massimo dell’impegno su base volontaria, con puntualità e ancora tanta passione, ci pare già un contributo – lo dirà il lettore quanto efficace – a marcare la nostra distanza dalla volubilita dei progetti politici e culturali e dall’elevatissimo tasso di mortalità dei prodotti dell’attuale industria culturale. Si avverte il bisogno di spazi in cui ridare consistenza e stabilità alla riflessione e al confronto intellettuale resi sempre più effimeri, frammentati, impotenti, non solo perche i ‘lavoratori della conoscenza’ sono vieppiù piagati dalla precarietà, ma anche perchè coloro che un inquadramento professionale ce l’hanno si sono assuefatti a una riformabilità perenne e passiva (perlopiu ope legis e dall’alto) del proprio ruolo e del proprio mandato. La liberAzione a cui s’intitola questo nuovo fascicolo di «incroci» è, rebus sic stantibus, soltanto un buon auspicio, l’obiettivo di una ‘politica’ del pensiero libero e creativo, da raggiungere, appunto, attraverso una lotta di resistenza che, invero, sta durando molto, ma molto di piu dei venti mesi della guerra popolare contro il nazifascismo.

 [dall’editoriale]

leggi qui indice ed editoriale di incroci29

incroci terranima 2013-14

venerdì 4 luglio  

alle ore 18,30

In occasione della presentazione del fascicolo numero 29 della rivista

INCONTRO DI REDAZIONE APERTO AL PUBBLICO

Interverranno l’editore, i direttori e i redattori della rivista, nella quale, oltre alle “varie scritture”, è ospitato anche il racconto fotografico della milanese Daria Angeli, intitolato Il margine occidentale, che sarà proiettato durante la serata alla presenza dell’autrice.

Qui trovi maggiori informazioni su questo incontro

Dopo la pausa estiva di agosto, gli incontri riprenderanno a settembre con un nuovo ciclo. 

 

 

EDGARDO FRANZOSINI, SOTTO IL NOME DEL CARDINALE

ADELPHI, MILANO 2013

 

di Alida Airaghi

 

Edgardo Franzosini, scrittore e traduttore lombardo, alla sua terza pubblicazione da Adelphi, affronta ancora una volta la vita di un personaggio storico, la cui vicenda biografica -non immediatamente e universalmente nota, ma nemmeno del tutto sconosciuta-  assume nelle sue luci e nelle sue ombre, nei riconoscimenti meritati e nelle ingiustizie patite, un valore paradigmatico, esigendo un riscatto postumo. Leggi il seguito di questo post »

 


FERDINANDO CAMON, LA MIA STIRPE

GARZANTI  2012

di Alida Airaghi

Nel 1978 Camon aveva pubblicato “Un altare per la madre”, romanzo epico e tenerissimo che concludeva  “il ciclo degli ultimi”, fondendo abilmente storia privata e pubblica nell’omaggio commosso e riconoscente alla figura materna. Oggi torna, con questo bel volume edito da Garzanti, su quegli stessi temi, rivisitati con uguale e partecipe emozione, ma con una più matura e sottilmente ironica visione di ciò che in questi trent’anni siamo riusciti a raggiungere, o a perdere, come collettività. E in uno stile più sciolto e leggero che nelle precedenti prove. Leggi il seguito di questo post »

incroci terranima 2013-14

venerdì 6 giugno  

alle ore 18,30

I CENTO SUD DELLA POESIA:

READING DI LINO ANGIULI

Alla vigilia della pubblicazione di una nuova raccolta poetica e nel giorno del compleanno, Lino Angiuli, considerato dalla critica nazionale uno dei poeti più originali e interessanti della sua generazione, vuole rendere conto pubblicamente e a viva voce del proprio cinquantennale percorso letterario attraverso un reading tutto incentrato sulla “meridionalità” della sua scrittura.

 Qui trovi maggiori informazioni su questo incontro

 Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

 

 

Siamo lieti di segnalare la pubblicazione di due antologie poetiche internazionali:

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AAA EUROPA CERCASI

a cura di 

Lino Angiuli e Maria Rosaria Cesareo

prefazione di Daniela Marcheschi

(La Vita Felice, 2014)

 

 

vedi qui la copertina e l’indice degli autori

 

 

 


tempi d'europa

 

antologia poetica internazionale

TEMPI D’EUROPA

a cura di

Lino Angiuli e Milica Marinković

prefazione di Amedeo Anelli

(La Vita Felice, 2013)


leggi qui il comunicato stampa con presentazione dell’opera ed elenco dei poeti e delle lingue

leggi qui l’indice dell’opera

 

Ricordiamo inoltre che le due antologie verranno presentate in data 08/06/2014 a Milano:locandina

 

 

 

 

 

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venerdì 16 maggio  

alle ore 18,30

BARUSSIA: NON SOLO SAN NICOLA

Intervengono il Prof. Marco Caratozzolo e padre Andrej Bojtsov. 

Sarà presente l’Assessore Regionale alla Cultura Prof.ssa Silvia Godelli.

 

 Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

Mariella De Santis, La cordialità

Nomos edizioni, Varese

di Pierangela  Rossi


 

Autrice teatrale, di racconti e poesie, in quest’ultimo libro Mariella De Santis, nata a Bari “in un raro giorno di neve” del 1962, milanese di adozione (pur “non essendo innamorata” di Milano, città che tuttavia ama) presenta “La cordialità” nei suoi più diversi aspetti. E’ questa una raccolta non organica, discontinua fin nel tono, ma legata nell’insieme da questa propensione al farsi vicini, o lontani, a chi si ama o non si ama più. Un dire colloquiale, dei fatti della vita d’ogni giorno che vanno a significare altro, di più ampio respiro, o accensioni fiabesche, o mitiche, o cantilene per bambini piccoli o grandi. Fin dalla crudele favola dell’imperatore che uccide per un libro di poesia negato alla sua lettura e poi profeta in versi, lui che non ama la poesia. E’ nelle occasioni migliori una poesia sottotraccia, i gesti e le parole della quotidianità si fanno maestri. C’è talvolta un dire piano, accoccolato nello svolgersi semplice di parole, in versi impreziositi da assonanze o rime. Leggi il seguito di questo post »

Cop. 1

Michele Passalacqua, Sette passi 

(disponibile su http://www.lulu.com/)

di Antonio Lillo


 

Già dal fatto che questo voluminoso e assai ben curato libro di Michele Passalacqua non abbia un colophon da cui attingere informazioni minime su dove e quando sia stato stampato, né un logo che ne identifichi la paternità editoriale (per quanto dotato di immancabile codice isbn) la dice lunga sulla particolarità di questa operazione libraria. Sette passi appare in tutto e per tutto, sotto il profilo tanto tipografico quando dei contenuti, il libro di una vita, la summa di una serie di esperienze e di scritture talmente personali per il suo autore da non poter avere altro referente che sé stesso. Leggi il seguito di questo post »

 

MATTEO MARCHESINI , ATTI MANCATI, VOLAND, ROMA 2013

ID., SOLI E CIVILI, EDIZIONI DELL’ASINO, ROMA 2012 

 

di Alida Airaghi

 

Prende le mosse un po’ faticosamente, questo romanzo del giovane e agguerrito critico Matteo Marchesini, ambientato in una Bologna  piuttosto provinciale e riconoscibilissima nelle sue strade e nei suoi personaggi, dai più famosi  ai più caratteristici nella loro stramba originalità (“un teatrino di figure petroniane”). Protagonista e evidente alter ego dell’autore è l’ intellettuale trentenne Marco Molinari, “eccessivo, intricato e sarcastico”, “micidiale…e aleatorio”, dal “poligrafismo un po’ presenzialista”, che accumula sulla sua scrivania libri e articoli, assorbito ossessivamente in un lavoro “che non ha orari e quasi non ha gesti, asettico, ripulito da ogni sgradevole contatto umano”. Leggi il seguito di questo post »

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AVVISO

Si avvisano gli amici di Incroci e di Terranima che l’incontro ‘Occhio al francobollo: passeggiata filatelica e letteraria nella storia d’Italia’, previsto il 18 Aprile, è rinviato a giovedì 24 aprile, ore 18.30. 

anaventura copy

Anna Ventura,  Tu Quoque. Antologia (poesie 1978-2013)

EdiLet, Roma, 2013

di Antonio Sagredo


 

A una prima impressione della lettura delle poesie di Anna Ventura, non so perché associo tre pittori tra loro differenti in tantissimi tratti, eppure vincolati similarmente dal come trattano le cose e gli ambienti: l’olandese Vermeer, Utrillo e Morandi. Di certo ce ne sono altri di pittori che potrebbero riferirsi non tanto ai versi della Ventura, quanto al lindore del verso stesso, che è semplice, pulito  e questo si addice, anzi si appiccica alla domesticità, alla cameretta: non c’è bisogno di specchi per definire un tale pulitezza, anzi lo specchio ne uscirebbe sporcato a causa di tale lindezza, suo malgrado! Leggi il seguito di questo post »

volumetto[2]

 Antonio Spagnuolo, “Come un solfeggio”

Napoli, Kairós Edizioni, 2014

di Giuseppe Panella

Una breve raccolta, quasi un puro e scabro mannello di ricordi e di sensazioni che provengono dall’intimo, costituisce e sostanzia, irrobustito da un ricorso alle parole profonde dell’inconscio,  questo diario di un dolore firmato da Antonio Spagnuolo in memoria della moglie Elena da poco scomparsa. Come dimostra, con parole rese sicure dalla consapevolezza di una lunga stagione di scritture liriche e poematiche, lo stesso autore nella sua Introduzione

continua a leggere qui la recensione

 

 da Incroci 28, sezione ‘Schede’

Gian Luigi Beccaria, LE ORME DELLA PAROLA         

Rizzoli, Milano 2013.


di Francesco Giuliani

 

Il Novecento italiano, da poco archiviato, è ancora materia fluida per i critici, com’è giusto che sia, un mare magnum che si presta a diverse interpretazioni e ad infiniti, e spesso suggestivi, percorsi di ricerca. Un esempio in tal senso ce lo offre, nel suo ultimo lavoro Gian Luigi Beccaria, uno studioso che non ha bisogno di troppe presentazioni. Classe 1936, piemontese, Beccaria è diventato noto al grande pubblico per la sua partecipazione al programma televisivo Parola mia, andato in onda negli anni Ottanta e poi nei primi anni del nuovo secolo. Leggi il seguito di questo post »

incroci terranima 2013-14

venerdì 14 marzo  

alle ore 18,30

SUD & NORD NEL NOME DELL’ARTE

vicende, opere e committenti tra Puglia, Repubblica di Venezia e Ducato Sforzesco di Milano

L’incontro prevede la conversazione con la storica dell’arte Clara Gelao, Direttrice delle Pinacoteca Provinciale di Bari  

per maggiori informazioni sull’evento clicca qui: INFO SudNord

Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

CLAUDIO GIUNTA, UNA STERMINATA DOMENICA

IL MULINO, BOLOGNA 2013

di Alida Airaghi

 

Il titolo del volume è tratto da un verso di Vittorio Sereni, e l’ autore così giustifica la sua scelta:      “ ‘una sterminata domenica’ mi è sembrata una perfetta definizione dell’Italia: come se, seduti a cavalcioni delle Alpi, si guardasse verso sud, e l’intera penisola restituisse allo sguardo quest’immagine di placida, inerte ferialità”. Un’ Italia feriale, “irredimibile”, quindi, quella raccontata – un po’ con rabbia e indignazione, un po’ con rassegnata ironia e divertita leggerezza – da Claudio Giunta in questi dodici saggi, accomunati dalla prospettiva “di chi non guarda le cose dal di fuori ma è implicato in ciò di cui scrive: un osservatore partecipante”. Leggi il seguito di questo post »

  • In: riflessioni
  • Commenti disabilitati su SCRITTURA, EDUCAZIONE E LIBERTÀ

di Daniele Maria Pegorari

logo incrociGentili e meno gentili lettori del blog di «incroci»,

è forse opportuno ricordare che questo è un blog moderato, non nel senso politico del termine, ma nel suo senso tecnico e filosofico. Tecnicamente moderato, perché appartiene a quella categoria di blog in cui gli interventi (come avviene nelle ‘lettere al direttore’ della carta stampata), prima di essere pubblicati, vengono filtrati da un redattore, il quale non ha il mandato di giudicare i contenuti culturali o la pertinenza con l’argomento del forum o la qualità dell’articolazione concettuale, bensì quello di verificare se il commento risponde al galateo che si conviene a delle donne e a degli uomini di lettere. Filosoficamente moderato, perché, come ci ricorda Mario Perniola nello splendido saggio einaudiano Contro la comunicazione, è proprio del filosofo mettere da parte ogni aggressività, non limitarsi a riconoscere il diverso, ma riuscire a comprendere l’irriducibilmente differente. Con ogni evidenza, un lit-blog, un blog letterario come il nostro non può che essere un luogo in cui le opinioni sui fatti culturali si possono esprimere entro questi precisi limiti alla libertà. Leggi il seguito di questo post »

 

di Lino Angiuli

 

In effetti, servono dosi massicce di lucida attenzione per evitare che certe occasioni e certi anniversari possano attivare la sindrome della “secchia rapita” caratterizzata da una rumorosa sintomatologia non scevra di rischi feticistici o provincialistici.

Per un uomo-poeta che ha saputo mettere insieme il Sud e l’Europa (che prodezza!), si può e si deve applicare un approccio in grado di coniugare salentinità (pugliesità direi o, ancora meglio, meridianità) e mondo (visto che tramite la porta aperta sulla Spagna, grazie alla sua lezione e al principio dei vasi comunicanti, si è aperta anche una finestra sul continente ispanofono dell’America latina). Leggi il seguito di questo post »

 

di Salvatore F. Lattarulo

 

Restituire la memoria del leccese Vittorio Bodini a Lecce è una di quelle tautologie provincialotte da cui bisogna pure che ci si curi una buona volta. Come si fa con certe fastidiose malattie che, a furia di trascurarle, diventano croniche e, alla fine, irreversibili. Giorni fa è apparsa sull’edizione di Lecce del “Nuovo Quotidiano di Puglia”, giornale di punta del Salento, un’intervista a Valentina Bodini. Il succo era questo: la figlia del poeta che vive e lavora a Roma può essere una eccellente testimonial delle celebrazioni del centenario bodiniano in programma a Lecce e dintorni. Un auspicio che però capovolge i termini del problema. Leggi il seguito di questo post »

incroci terranima 2013-14

venerdì 7 febbraio  

alle ore 18,30

PAROLE DELLA/DALLA SHOAH

presentazione dell’antologia MARGHERITE AD AUSCHWITZ. Poesie sulla Shoah, a cura di Valeria M.M. Traversi

La presentazione, in presenza della curatrice, sarà accompagnata dalle letture di Aldo Calò Gabrieli e dagli interventi musicali di Flavio Maddonni.

 Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

                                                    è disponibile il nuovo numero di

                                                                          incroci

Copertina28semestrale di letteratura e altre scritture

Resistenzialismo

          

 

 

 anno XIV, numero 28

luglio-dicembre 2013

Abbiamo sempre scommesso sul fatto che le parole seguano una loro logica, razionale e affettiva, che, alla stregua di ogni entità biologica, le porta a imparentarsi, accoppiarsi, separarsi, ‘ecceterarsi’, anche al di fuori della nostra capacità di cogliere le loro molteplici dinamiche relazionali. A volte, però, la coerenza di cui sono portatrici risulta leggibile a occhio nudo, come nel caso del ponte semantico che lega ‘resistenza’ ed ‘esistenza’, giacché non è difficile capire che per esistere bisogna resistere ovvero affrontare qualche difficoltà più o meno dura.

A ognuno, quindi, la sua resistenza: quella tragica consumata da un paio di generose generazioni settanta anni or sono (non sarà mai abbastanza la nostra gratitudine nei loro confronti) o quella della poesia, delle riviste, dell’azione culturale, di tutto ciò che possiamo definire humanitas, fatto segno di un’evidente campagna di svalutazione valoriale. Insomma, chi voglia esistere pienamente non ha che da scegliere il versante su cui resistere, selezionando tra le priorità che la vita gli segnala. 

 [dall’editoriale]

  

 

Dan Opus Lapidus, il mio letto ha tre gambe  

Gattomerlino/Superstripes, Roma 2013

 

di Antonio Lillo

 

Ci sono libri la cui storia ha di per sé un valore esemplare più importante del loro contenuto. È il caso di il mio letto ha tre gambe di Dan Opus Lapidus, poeta di origine rumena, trasferitosi in Italia a metà anni ‘90 dopo un incarico di responsabilità in patria e finito a Roma a fare l’imbianchino. Durante una serie di lavori in casa di Piera Mattei, direttrice editoriale della Gattomerlino/ Superstripes, fa amicizia con lei che legge alcune sue cose e decide di pubblicarlo. Dando così avvio a una di quelle operazioni di buona prassi editoriale, che sempre vanno sostenute, dove si punta alla promozione degli autori più che al mercato. Leggi il seguito di questo post »

incroci terranima 2013-14

venerdì 10 gennaio  

alle 18,30

Presentazione del numero 28 di Incroci

(luglio-dicembre duemilatredici)

con mostra multimediale di fotopoesie, a cura di Pino Pavone.

 Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

 

JEAN PORTANTE, VOGLIO DIRE

LA VITA FELICE, MILANO 2012

di Alida Airaghi

 

Inconsueta questa prova letteraria di Jean Portante proposta dalle edizioni “La Vita Felice”: l’autore, nato nel 1950 in un villaggio minerario del Lussemburgo, figlio di emigranti italiani, e vissuto nella condizione sradicata e arricchente del trilinguismo, offre qui ai suoi lettori  cinquanta prose poetiche, in uno stile pianamente narrativo che tuttavia vibra dei soprassalti emotivi e lirici della più pura poesia. Presentate con testo francese a fronte, e con  partecipi note critiche  di Gabriela Fantato e Elio Pecora, queste composizioni hanno la labirintica temerarietà di una sfida visionaria al placido e composto senso comune di chi legge graniticamente, sospettoso di ogni coinvolgimento, timoroso di qualsiasi spiazzamento logico. Leggi il seguito di questo post »

l’Associazione Sylva Tour Didactics 

presenta

LA PANCHINA

opera teatrale in tre atti ispirata al libro ‘La panchina dei soprannomi’ di Lino Angiuli

regia di Luca De Felice

Prima: Domenica 22 Dicembre 2013

Replica: Domenica 5 Gennaio 2014 

inizio ore 20.30

lo spettacolo si terrà presso la Cantina Albea di Alberobello

 Segue locandina: Leggi il seguito di questo post »

DE GAETANO-foto

lo Studio d’Arte Fedele (Monopoli, via Mazzini 47)

presenta la mostra di Cristiano De Gaetano

LA BELLEZZA COME DONO

Inaugurazione Venerdì 20 Dicembre 2013

ore 19,00

La mostra è visitabile fino al 28 febbraio 2014 (dal lunedì al sabato: 10,00-12,00; 16,00-19,00).

in collaborazione con la rivista Incroci

 

Cristiano De Gaetano, artista tarantino nato nel 1975, è scomparso prematuramente lo scorso maggio. Artista esuberante, noto sul territorio nazionale, utilizzava la cera pongo nei suoi lavori. 
Sull’ultimo numero di «incroci», in uscita in questi giorni, scrive di lui Francesco Giannoccaro e vengono pubblicate alcune sue opere.

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AVVISO

Si avvisano gli amici di Incroci e di Terranima che l’incontro previsto il 13 Dicembre 2013 è rinviato a data da destinarsi. 

 

Marco Onofrio, Ora è altrove

Lepisma, Roma 2013.

di Giorgio Linguaglossa

Per parlare della poesia di Marco Onofrio dobbiamo ritornare agli inizi del Novecento: concentriamo la nostra attenzione sul movimento simbolista che in Italia non c’è mai stato. Perché?, che cosa ha impedito al simbolismo europeo di attecchire sul corpo della tradizione poetica italiana?, che cosa significa «assenza di un simbolismo italiano»?, che cosa comporterà nel prosieguo del Novecento questa vistosa assenza? Leggi il seguito di questo post »

 

Anna Maria Carpi, QUANDO AVRO’ TEMPO

Transeuropa, Massa 2013

 

di Paolo Leoncini

 

I fenomeni, gli accadimenti di questa raccolta poetica di Anna Maria Carpi si accampano in un tempo irreale (L’oggi è strano, l’oggi è di nessuno/…/È cominciata un’immensa irrealtà, p.43); in una esistenza priva di dimensione temporale, e, tuttavia, necessaria come contingenza asfittica: Quando avrò tempo dico/e so che non l’avrò (p. 5); Quando avrò tempo/e so che non l’avrò/dicevo…(p. 59); Qui ho abitato /un avvenire che non è venuto/ come in un incipit, poi non c’è il romanzo.(p. 45); Qual è stato il mio tempo? /Gli eventi del mio tempo/ li ho vissuti di striscio (p. 46).

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GEORGE STEINER, I LIBRI HANNO BISOGNO DI NOI

GARZANTI, MILANO 2013


di Alida Airaghi

 

Nel primo e nel terzo dei tre saggi che compongono questo volume di George Steiner, l’illustre critico (Parigi, 1929) esibisce una sua appassionata, vibrante, devota, apologia del libro, “oggetto” culturale e di culto a cui ha dedicato tutta la vita, da quando, a sei anni, suo padre iniziò a leggergli Omero, Shakespeare, Heine. E del libro indaga con arguta intelligenza teoremi e corollari, introducendo il lettore alle sottili distinzioni tra testo e percezione del testo, al mistero dell’incontro con la lettura (talvolta casuale) che può cambiare la vita, alla “neurochimica” dell’atto creativo: e poi al ruolo collaborativo del lettore, alla ottusa perfidia del potere che si esprime nella censura, alla vitalità eterna dei personaggi romanzeschi capaci di sopravvivere ai loro creatori, al destino futuro dell’editoria davanti all’implacabile avanzare di nuove tecniche informatiche, al declino inevitabile della lettura tradizionale, basata su memoria, concentrazione, silenzio, competenza letteraria.

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incroci terranima 2013-14

venerdì 22 novembre 

alle 18,30

“Su il sipario”

INCONTRO CON NICOLA SAPONARO E IL SUO TEATRO

Continua il ciclo di “incroci po/meridiani”, organizzati e curati dal Caffè culturale BaTaFoBrLe, annesso al ristorante Terranima (via Putignani 213/215, Bari), e dalla rivista «incroci: semestrale di letteratura e altre scritture» (Adda). Il prossimo incontro, venerdì 22 novembre alle 18,30, prevede un omaggio a Nicola Saponaro e al suo teatro, con la presenza dell’autore e di Daniele Maria Pegorari  e con letture di Lino Di Turi

L’incontro, con ingresso libero, sarà l’occasione per confrontarsi con il teatro di Nicola Saponaro, discutere di teatro, ascoltare gli aforismi dell’autore e le letture dell’attore Lino Di Turi. La serata si concluderà con le “Boccate di Puglia”, offerte a tutti gli intervenuti da rinomate Cantine pugliesi e da Terranima, «dove all’incrocio tra cibo e cultura, la tradizione da farsi poesia».

Nicola Saponaro è uno degli autori di teatro contemporaneo più rappresentati a livello nazionale. Laureato in Economia e Commercio con lode, è stato assistente di Storia economica e di Sociologia. Ha partecipato alla fondazione del “Cut Bari”, del Piccolo teatro di Bari e del comitato “Bari Teatro” del consorzio del Teatro Pubblico Pugliese, di cui è stato presidente. Nel 1963 ha vinto il Premio Selezione Marzotto con I Girovaghi e nel 1965 il premio Nazionale Ugo Betti; ha ricevuto inoltre la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per La traccia.

 Qui trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 

 

Vincenzo Mastropirro, Poésìa sparse e sparpagghiote

CFR, 2013

di Antonio Lillo

Vincenzo Mastropirro, classe 1960, è probabilmente molto più conosciuto come musicista che come poeta. Chi scrive, perlomeno, confessa che Poésìa sparse e sparpagghiote : Poesia sparsa e sparpagliata (CFR, 2013) è il primo libro di Mastropirro che legge, anche se è il terzo da lui pubblicato.

Mastropirro scrive nel dialetto materno di Ruvo e la prima domanda che viene sempre di fronte a una tale scelta è se ci sia ancora l’opportunità editoriale, se non l’esigenza personale, per una tale scelta.

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Carla Saracino, Il Chiarore

Lietocolle, 2013

di Vito Russo 

“Il chiarore”, la seconda raccolta poetica della pugliese Carla Saracino, si interroga sul significato e sulla percezione della vita e della morte, entità mescolate e insieme presenti nel reale, difficilmente conoscibili come distinte.

In generale, soprattutto nella prima sezione del libro, domina un clima di dissoluzione, di malattia e dissolvenza agrodolce delle cose inanimate (“Sparirà questa stanza, spariranno / i suoi orpelli comprati e mai amati”), nella seconda prevalgono toni di vitalità. Leggi il seguito di questo post »

 

Osip Emil’evic Mandel’štam, I LUPI E IL RUMORE DEL TEMPO

Biblioteca dei Leoni, LCE edizioni, 2013

di Giorgio Linguaglossa

È uscita in questi giorni una egregia traduzione dall’inglese ad opera di Paolo Ruffilli delle poesie di quello che, a detta di Brodskij, è stato il più grande poeta russo del Novecento: Osip Emil’evic Mandel’štam (1891-1938); «I lupi e il rumore del tempo», (Biblioteca dei Leoni, LCE edizioni, 12 euro), questo è il titolo scelto da Ruffilli per l’antologia, che riprende un titolo di una delle più belle raccolte del poeta russo. Leggi il seguito di questo post »

 


Guido Oldani, IL REALISMO TERMINALE

Mursia, Milano 2010.

di Massimo Silvotti

Già prima di avere il privilegio di conoscerlo personalmente, nutrivo per la poesia di Guido Oldani una curiosa forma di rispetto che in genere affiora quando intuisco, ma non afferro del tutto, il valore grandemente innovatore di un artista e della sua opera. Premetto ciò per rendere chiaro come, nel mio caso, la conoscenza diretta di Oldani abbia avuto un ruolo decisivo, da un lato per stimolare ulteriormente un interesse che già sentivo intimamente di dover soddisfare, dall’altro per cogliere appieno il significato potenzialmente deflagrante della sua intuizione poetica nel saggio Il realismo terminale. Leggi il seguito di questo post »

 

Carlo Cipparrone, Il poeta è un clandestino

Di Felice, Martinsicuro 2013  

di Giorgio Linguaglossa

L’idea di poesia vive come in una caverna tra ciò che essa pretende di essere e quel che essa è; tale idea viene mantenuta in vita dal poeta che riflette sulla poesia come oggetto e sulla riflessione quale pensiero del soggetto sull’oggetto. È da sempre l’utopia del pensiero estetico che ricorre alla metapoesia per pensare la poesia, al non identico per pensare l’identico; e che le parole siano libere di esprimere ciò che esse non possono più esprimere perché attratte dall’identico di ciò che identico non è e mai lo sarà. Leggi il seguito di questo post »

 

Alberto PrunettiAMIANTO. UNA STORIA OPERAIA, Agenzia X, Milano 2012.

Stefano ValentiLA FABBRICA DEL PANICO, Feltrinelli, Milano 2013.

di Daniele Maria Pegorari

 

L’incubo delle morti bianche per amianto, qui opportunamente chiamate «omicidi bianchi» (pp. 15 e 114), è il tema di un piccolo libro del livornese Alberto Prunetti (1973), per metà romanzo familiare e per metà reportage sulle condizioni di lavoro di un ‘trasfertista’, ovvero un metalmeccanico che, nel tentativo di guadagnare qualcosa in più per i suoi figli, accetta il ruolo di operaio non ‘fra le linee’, ma nei cantieri spesso molto distanti dalle sedi centrali delle aziende per cui lavora, regalando ai suoi il mito tutto proletario di un uomo che non lavora in fabbrica, ma le fabbriche le smonta e le rimonta anche in un giorno. Leggi il seguito di questo post »

incroci terranima 2013-14

Venerdì 18 ottobre

alle ore 18.30

presso il BATAFOBRLE

 

“Duecento anni e li mostra”

ll secondo degli “incroci po/meridiani”, nati grazie alla collaborazione tra il Caffè culturale BaTaFoBrLe annesso al ristorante Terranima (via Putignani 213/215, Bari) e la rivista «incroci: semestrale di letteratura e altre scritture», è dedicato al Bicentenario del Centro murattiano di Bari e prevede l’inaugurazione di un’esposizione multimediale a cura di Carmelo Calò Carducci.

Per ulteriori informazioni leggi il comunicato stampa dell’evento “Duecento anni e li mostra”

 Qui invece trovi il programma completo del ciclo “incroci po/meridiani”:  programma 2013-14

 


tempi d'europa

Ottobre 2013 – è in uscita 

antologia poetica internazionale

TEMPI D’EUROPA

a cura di

Lino Angiuli e Milica Marinković

prefazione di Amedeo Anelli

(La Vita Felice, 2013)




leggi qui il comunicato stampa con presentazione dell’opera ed elenco dei poeti e delle lingue

leggi qui l’indice dell’opera

 

 

 

 

copertina mimetiche a bassa risoluzioneEugenio Lucrezi, Mimetiche 

Oèdipus, Salerno 2013 

di Giorgio Linguaglossa

 

Cesare Segre ha scritto: «Un’opera letteraria è un prodotto semiotico che si realizza attraverso il codice-lingua». Di solito gli scrittori e i poeti sono alieni dall’indicare chiaramente quali siano i riferimenti testuali espliciti e impliciti di un’opera letteraria; ma quello che importa, in sede di lettura, non è tanto individuare tutti i possibili e probabili riferimenti intertestuali ed extratestuali contenuti in un’opera quanto le stratificazioni  di significati che sotto stanno alla superficie linguistica del messaggio. Leggi il seguito di questo post »

Andrew Scott Berg, Max Perkins. L’editor dei geni

Elliot, pp. 562, euro 35

di Giovanni Turi

Maxwell Perkins è stato lo scopritore e l’editor di autori come Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway e Thomas Wolfe, dunque non è affatto pretenzioso il sottotitolo di questa biografia, Max Perkins. L’editor dei geni, con cui Andrew Scott Berg ha vinto il National Book Award.

Pubblicata nel 1978, a circa trent’anni dalla morte di Perkins, l’opera di Berg è stata finalmente tradotta in italiano da Monica Capuani per la collana Antidoti della Elliot; la sua importanza non si limita al render giustizia a una delle figure più importanti e a lungo poco conosciute dell’editoria statunitense, ma fornisce anche un’attenta ricostruzione di un’epoca e di uno spaccato della letteratura mondiale. Leggi il seguito di questo post »

FRANCESCO GIULIANI

Bimillenari scrittori e altri pretesti. Prose creative sui francobolli del Regno d’Italia

Edizioni del Rosone, Foggia 2013

di Maria Rosaria Cesareo

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«Nulla rende lo spirito angusto e geloso come l’abitudine di fare una collezione», scriveva Stendhal nelle Passeggiate romane (1829).

Ipotesi in parte condivisibile quella di Stendhal: il grande rischio del collezionista è quello che l’hobby possa sfociare in una forma di dipendenza, quella maniacale abitudine così prossima alla patologia da sfiorare la cosiddetta sindrome da accumulo compulsivo. Quanto alla gelosia, Stendhal ne avrebbe ben donde: i collezionisti sono gelosissimi del loro tesoretto. Fortunatamente, i collezionisti estremi (bibliomani, cartomani e via… accumulando) non sono poi così tanti e, con tutto il rispetto per il grande scrittore, riteniamo di poterlo garbatamente smentire affermando che il collezionismo è, o quantomeno può diventarlo, una sana abitudine. Leggi il seguito di questo post »

un intervento di Tommaso Montefusco*

Quando si parla di letteratura e cultura umanistica occorre prima di tutto avere attenzione per la formazione e per le problematiche che attraversano la scuola e l’Università. In quest’ottica accogliamo il contributo di un nostro lettore, Tommaso Montefusco, che, all’atto di andare in congedo dopo una lunga esperienza come preside nei Licei, ha scelto di affidare al blog di “incroci” alcune sue riflessioni, forse non del tutto “politically correct”, ma, ci auguriamo, stimolanti per il nostro dibattito

«L’Italia è l’unico paese dell’area dell’Ocse che dal 1995 non ha aumentato la spesa per studente nella scuola primaria e secondaria. All’opposto, nello stesso periodo i Paesi dell’Ocse hanno aumentato in media del 62 per cento la spesa per studente negli stessi livelli d’istruzione». Questo ha affermato l’OCSE in un documento pubblicato a Parigi il 25/06/2013! Non si dimentichi che i Governi Berlusconi-Monti, dal 2008 al 2012, hanno tagliato 8 miliardi e 120.000 posti nella scuola pubblica.

Quando il sistema dell’istruzione assume le dimensioni attuali (10 milioni di alunni, 10.000 scuole, 700.000 docenti) e deve essere anche necessariamente democratico, allora bisogna cambiare andazzo. Leggi il seguito di questo post »

 

Lucio Zinna, Stramenia

L’arca felice, Salerno, 2010 

di  Margherita Rimi 

Stramenia è una plaquette artistica di 9 poesie, pubblicata dall’Associazione Culturale L’arca Felice, proposta in 200 esemplari numerati, con opere pittoriche  di Eliana Petrizzi.

Quello che la caratterizza è un linguaggio chiaro, che va in parte nelle descrizione esterne ed è capace di ricomporsi con il vissuto soggettivo, quasi a tentare di tradurre l’interiorità del poeta. Leggi il seguito di questo post »

logo incrociPomeridiani 2014-15

Si allega il programma completo: programma 2014-15

 

Parte a settembre un nuovo ciclo, il terzo, di incontri culturali (arte, letteratura, musica, storia, saperi) affidato alla partnership della rivista semestrale «incroci», che esce dal 2000 per l’Editore barese Adda sotto la direzione di Lino Angiuli, Raffaele Nigro, Daniele Maria Pegorari. Leggi il seguito di questo post »

 

Gaetano Giuseppe Magro, Formalina

Fara Editore, 2013

di  Carmine Tedeschi 

Un uomo e una donna, entrambi convinti di trovarsi nel pieno della maturità psichica, intellettuale e sessuale, di avere quindi il razionale dominio della propria volontà e delle proprie pulsioni, si incontrano per una di quelle combinazioni inattese della vita e si amano con trasporto e vigore giovanile. Ma ben presto interviene qualcosa di indefinibile a raffreddare e a troncare quel rapporto che pareva così solido. Niente di nuovo, in fondo, una storia come tante. Che presenta però alcuni elementi di novità. Leggi il seguito di questo post »

 

GIORGIO AGAMBEN, “IL MISTERO DEL MALE”

LATERZA, ROMA-BARI 2013

di Alida Airaghi 

 

In questo volume pubblicato da Laterza, Giorgio Agamben – forse il più noto filosofo italiano in ambito internazionale- riunisce due suoi brevi e recenti saggi, impegnativi ma affrontabili anche da un pubblico non specialistico, che riflettono su argomenti di profonda rilevanza teologica. Leggi il seguito di questo post »

gacina leopardiCome da consuetudine, presso la pagina ‘Materiali ed Extra’ i nostri lettori possono leggere “la bottega di incroci”, l’inserto creativo che la nostra rivista ospita a partire dal numero 19. Composto a più mani e affidato ad artisti e scrittori  sempre diversi, esso è dedicato ad uno dei temi che attraversano l’intero fascicolo.

Per questo numero 27 la “bottega di Incroci” presenta: 

Infinitamente Giacomo. 

un omaggio a Leopardi a cura di Giuliana Lucchini con un pensiero artistico di Lucio Gacina

 

 

Da Incroci 27 – sezione Testi  

Paese di emigrazione o immigrazione, il nostro? Elemento di evoluzione o di involuzione, gli immigrati? Assistenza o abbandono, la prospettiva della popolazione sempre più anziana e longeva? Comunità morte o posticini per turisti, i nostri villaggi di montagna? Tra queste (e non solo queste) contraddizioni si agita il presente della nostra realtà sociale, determinando singoli destini, mettendo vite concrete dinanzi a scelte drammatiche.  Il racconto che qui incrocia “il reale” non si limita a rappresentarlo: nel forzarne i connotati della plausibilità con la maschera della finzione iperbolica, esplora il paradosso di un futuro possibile. Angosciante, ma a suo modo costruttivo.

 Leggi il racconto di tedeschi in formato pdf oppure continua a leggere questo post Leggi il seguito di questo post »

 

di Salvatore F. Lattarulo

amebapinup

Provo a riassumere in tre mosse l’intervento di Daniele M. Pegorari sul tema della “grande crisi della poesia” oggetto del dibattito a più voci che ha preso piede sul sito telematico di “incroci”. La poesia, dunque, sarebbe in crisi perché: a) se ne scrive troppa; b) è sganciata dalla realtà; c) è autoreferenziale. Se la sintesi è corretta, benché un filino disinvolta e certo avara rispetto al denso e articolato argomentare dell’originale, mi prendo la licenza di ragionare solo intorno al primo punto, che, mi pare, costituisca un sintomo chiaro attraverso cui poter elaborare una diagnosi allargata dello stato di salute generale del mondo della letteratura e dell’arte di casa nostra. Leggi il seguito di questo post »

 

di  Lino Angiuli

Per il centenario della nascita di Vittorio Sereni, la Biblioteca Aragno ha puntualmente proposto una raccolta di interventi e contributi che Pier Vincenzo Mengaldo ha dedicato, nel tempo, al “capostipite” della cosiddetta “linea lombarda”, suo grande amico, confermando, ove mai ve ne fosse bisogno, che: volume dopo volume, Nino Aragno ci sta offrendo un catalogo di grande valore; Mengaldo ha scritto delle pagine imprescindibili per poter attraversare la vicenda e la lezione di Sereni; a quest’ultimo vanno riconosciuti meriti che trascendono la sfera prettamente poetica. Leggi il seguito di questo post »

 

un intervento di Giorgio Linguaglossa

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Il dibattito avviato con la Lettera aperta di Daniele Maria Pegorari a Eugenio Lucrezi ha suscitato finora diversi commenti, oltre a una risposta e a una replica dei due interlocutori ‘principali’. incrocionline ospita ora volentieri un intervento di Giorgio Linguaglossa, la cui origine è negli interventi militanti di quest’ultimo, apparsi anche nel blog moltinpoesia.wordpress.com. L’intervento di Linguaglossa  può essere letto qui di seguito oppure può essere aperto in formato pdf cliccando qui: intervento di linguaglossa

Vorrei iniziare con un riferimento ad Adorno tratto da Dialettica negativa, e precisamente nel capitolo dove il filosofo tedesco dichiara che dopo Auschwitz un sentire si oppone a ciò che prima del genocidio si esprimeva tramite il senso. E aggiungeva che nessuna parola con tono pontificante, quand’anche parola teologica, ha legittimità dopo Auschwitz. Come sappiamo, il filosofo tedesco assegna al genocidio di massa un valore radicale, e lo cita come rovina del senso. Leggi il seguito di questo post »

 

di  Daniele Maria Pegorari

amebapinup

Caro Matteo (e caro Eugenio, caro Gianmario, caro Giorgio, cari lettori di «incroci»),

nei miei studi sulla poesia contemporanea ho sempre fatto appello alla mia equidistanza dai diversi filoni di scrittura. Per me non esistono gerarchie fra metafisica, sperimentalismo, neodialettalità e realismo: quello che mi ha stancato non è uno specifico genere della poesia, ma il fatto che TROPPI poeti scrivono TROPPO, ripetendo cose già dette MOLTE VOLTE. Leggi il seguito di questo post »

 

di  Eugenio Lucrezi

amebapinup

Caro Daniele,

 

ti rispondo partendo dal testo che tu, scegliendo tra quelli presentati nel megamicro che Mariano Bàino, curatore della collana, e Francesco Forte, editore di oèdipus, mi hanno dato l’opportunità di pubblicare, offri in lettura ai frequentatori di questo luogo di condivisione a disposizione degli amici dalla rivista Incroci. Frequentatori che non sono di certo passivi fruitori di florilegi e di altri exempla del bello, e non possono non farsi, a loro volta,  inventori e rimestatori della poesia, dei suoi svolgimenti e dei suoi significati.

Il testo, dedicato ad un Maestro che mi onora della sua amicizia, porta un titolo che è già di suo un liofilizzato del discorso poetico, essendo in un tempo oggetto iconico (figura artificiosa costruita per evidenziare urgenze della mente o derive emozionali in forza della sola presentazione segnica), figura retorica (si tratta infatti di un palindromo, se pur parziale), condensato di significati (nell’anticipato racconto di un’agnizione mancata, che è poi il contenuto narrativo della poesia). Leggi il seguito di questo post »

 

di  Daniele Maria Pegorari

amebapinupCarissimo Eugenio,

fra ieri e oggi ho letto le tue Mimetiche (Oèdipus, Salerno-Milano 2013), finalmente: da un mese e mezzo, infatti, sono immerso in un ciclo intensivo di letture (e solo in parte di scritture), nell’intento di colmare un certo ritardo e informarmi sulle ultime scritture dei miei amici. Così è giunto il momento del tuo libretto, davvero molto organico col suo tema (a me per altri versi molto caro) delle riscritture e degli echi letterari. So che desidereresti una mia recensione, ma ti devo confessare che sono in grande difficoltà.

Non che non recensisca più poesia (anzi, spero proprio che in uno dei prossimi «incroci» ci sia qualche mia nuova scheda dedicata a libri in versi), ma da tanto tempo sento il bisogno di prendere un po’ le distanze dalla poesia, soprattutto nelle sue forme più sperimentali o speculative. Dopo oltre quindici anni di lavoro forsennato dedicato quasi esclusivamente alla poesia, sento il bisogno di guardare ad altro e, in effetti, mi risulta molto difficile far seguire a Critico e testimone uno slancio parimenti generoso nei confronti di questo genere di scrittura. Ci sono libri (anche di nostri amici) che io oggi non riesco più a leggere ed altri, come il tuo, che mi piacciono molto eppure si scontrano con la mia attuale ritrosia a scriverne. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 27 – recensioni

Franco Marcoaldi, LA TRAPPOLA

Einaudi, Torino 2012

di Salvatore Francesco Lattarulo

 

Anche quando, a partire dall’anteprima A mosca cieca (Einaudi, 1992), la poesia di Franco Marcoaldi pare attestarsi sul versante dell’intimismo,  battere la linea del cuore, come nella raccolta dal titolo fin troppo esplicito di Amore non amore (ivi, 1997), non è la mozione narcissica degli affetti, il tic tac emotivo, il sentimentalismo seriale a fare da matrice alla scrittura, quanto invece un ruvido e aspro faccia a faccia con l’alterità, che esita nella frustra ricerca di una via di fuga dalla morsa di un reale piatto e incolore, dal «nodo scorsoio» di un presente neutro e asettico. Così in questo ultimo libro a prendere la parola è un io «accerchiato» dall’insensato e vuoto precipitare dei giorni. All’assedio usurante della temporalità il poeta di Guidonia non oppone il fuoco della lotta ma il gelo della resa condensato in un fraseggio secco e nudo. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 27 – recensioni

Carmine AbateLA COLLINA DEL VENTO

A. Mondadori, Milano 2012

di Marilena Squicciarini

 

La cinquantesima edizione del Premio Campiello ha premiato un libro che rappresenta la sintesi del percorso di ricerca di Carmine Abate, La collina del vento. Il romanzo è un caparbio scavo nella memoria, simile allo scavo archeologico nel Rossarco, l’altura calabrese a pochi chilometri dal mar Jonio vera protagonista di queste pagine. Scavo che avviene a più riprese perché a fermarlo sono le difficoltà della Storia, che si abbattono sui luoghi e le persone come il vento, talvolta impetuoso, talvolta lieve carezza. Profondamente avvinta al Rossarco è la vicenda della famiglia Arcuri, che attraversa tutto il Novecento e giunge fino ai nostri giorni. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 27 – recensioni

Marco Santagata, DANTE. IL ROMANZO DELLA SUA VITA

Mondadori, Milano 2012.

di Francesco Giuliani

 

La chiave principale d’accesso all’ultimo volume di Marco Santagata, intitolato semplicemente Dante, è rappresentata dal sottotitolo, Il romanzo della sua vita. Santagata, classe 1947, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Pisa, ha pubblicato moltissimi lavori, dedicati in particolare alle due prime corone fiorentine, Dante e Petrarca. Su quest’ultimo, tra l’altro, ha firmato per i Meridiani un prezioso commento del Canzoniere, che è uno dei testi d’obbligo sull’argomento. Anche all’autore della Commedia, però, Santagata ha rivolto delle costanti attenzioni, che ora culminano nel volume in esame, in questo “romanzo” che si situa a metà strada tra la biografia e la monografia specialistica. Leggi il seguito di questo post »

                                                    è disponibile il nuovo numero di

                                                                          incroci

copertina 27semestrale di letteratura e altre scritture

Passato

   Presente

          

 

 

 anno XIV, numero 27

gennaio-giugno 2013

Questo numero, almeno nel suo epicentro tematico e nella sua intenzione problematica, vuole promuovere una riflessione sulle modalità in cui si produce tradizione nel mondo della cultura e della letteratura: quelle modalità con cui ogni generazione cerca di non smarrire il portato delle precedenti e impedire, così, al passato di volatilizzarsi. 

In tale ottica, vogliamo suggerire di mobilitare gli “strumenti umani” cui questa rivista fa spesso riferimento per liberarsi da sterili ritualismi intellettualistici e da inerti pratiche autoreferenziali per incentivare, invece, l’aspetto relazionale, “umano”, che può intercorrere tra le persone e le loro carte, gli uomini e i libri. Quanta più umanità sapremo intercettare nelle cose letterarie e artistiche, tanto più saremo in grado di partecipare alla costruzione di una tradizione fatta di vite corpi incontri scambi pensieri, da attivare sia nei confronti dei contemporanei che nei confronti di chi ha lasciato il presente per farsi passato.

 [dall’editoriale di Lino Angiuli]

 

 

a proposito di Herta Muller, In viaggio su una gamba sola

di Esther Celiberti  

 

Irene, protagonista di “In viaggio su una gamba sola”, passa dalla Romania alla Germania occidentale. In patria ha già conosciuto Franz che ubriaco parla tedesco con i bambini: “c’era stato un contatto. Un contatto con uno straniero. Un contatto proibito”. Nel dialogo con il responsabile dell’Ufficio immigrazioni gli dice di pensare spesso al passato ma di non avere nostalgia anche se un barista la definisce “di un altro mondo”. Ha fatto richiesta di espatrio e per un personaggio problematico come lei lo sradicamento ha una doppia valenza:dentro di sé e fuori, nel mondo.” Ognuno di quelli che parlavano a voce alta nella sala d’attesa portava in gola anche un’altra persona. Irene conosceva bene l’altra persona che avevano in gola”: gli sguardi dei fuggiaschi dicono la soggezione, il parlare con il dolore di un altro dentro di sé.     Leggi il seguito di questo post »

 

Copertina D. Brown, Inferno

Dan Brown, Inferno, Mondadori 2013

di  Daniele Maria Pegorari

Contrariamente a quanto il barzellettiere ama dire, l’Inferno non è affatto divertente: adulteri sporcaccioni, bulimici impiastricciati, irascibili attaccabrighe, mangiapreti impenitenti, bestemmiatori che manco gli scaricatori di porto, maestri pedofili, truffatori incalliti, diavolacci scorreggioni, sono buoni per gag da quattro soldi, da contrapporre alla presunta ordinarietà delle carole da teatro metafisico e dei cori angelici propri del Paradiso. In realtà il messaggio che bisognerebbe raccogliere dal Poema di Dante è che l’Inferno è il luogo della noia, poiché ogni anima vi è condannata all’immutabilità, all’espulsione dal tempo e dallo spazio, nei quali soli è possibile giocarsi il proprio destino. L’Inferno di Dante è, dunque, il racconto che rende avvincenti, e solo per l’abilità del suo autore, episodi i cui protagonisti hanno perso ogni significato e ogni bellezza, e sono prigionieri per sempre del regno della noia.

L’Inferno di Dan Brown, invece, è il romanzo che rende noioso ciò che altri narratori avrebbero scritto con più ritmo, più mistero, più sensatezza e in meno pagine. Leggi il seguito di questo post »

Lunedì 17 giugno ore 18.30

Lino Angiuli e Daniele Maria Pegorari presenteranno Il sogno e la letteratura di Daniela Marcheschi presso il Caffè Culturale BaTaFoBrLe di Bari (via Putignani, 213)

Martedì 18 giugno ore 19.00

Lino Angiuli dialogherà con Daniela Marcheschi

presso la Libreria Chiarito di Monopoli (via Ricciotti, 12)

Tutti coloro che intrattengono un qualche rapporto con la letteratura (lettori, docenti, poeti, narratori, critici letterari, curiosi di cose letterarie) non possono mancare di incontrare una studiosa e scrittrice di livello internazionale come Daniela Marcheschi che, nel suo recente Il sogno e la letteratura (Gaffi, 2012), affronta con coraggio teorico e coerenza culturale le problematiche che attraversano il mondo della scrittura creativa e della critica letteraria. Leggi il seguito di questo post »

un intervento di Carmine Tedeschi 

In una recente intervista su la Repubblica condotta da Antonio Gnoli, Tullio De Mauro a domanda risponde che tra “rabbiosi” e “incazzati” non c’è alcuna sostanziale differenza semantica, ma il secondo termine esprime «un cambio di stile e di costume. È l’Italia bassa e privata che sta prendendo il sopravvento».

Si può misurare quanto vale una parola sul piano dello stile e del costume? Dire che le parole vivono e muoiono, mutano i loro significati a seconda dei contesti, delle situazioni, delle intenzioni di chi le usa e delle attese di chi le ascolta, è come scoprire l’acqua calda. Con un giudizio assai sommario (come impone l’ansiogena pressa dei correnti costumi comunicativi) potremmo dire che le parole “seguono le mode”. Non ci vuole un linguista di fama per affermarlo: lo percepiscono, a parte gli analfabeti, tutti quelli che abbiano un minimo d’intelletto capace di riflettere su come parliamo. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 26 – recensioni

Cesare Viviani, INFINITA FINE

Einaudi, Torino 2012

di Jole Silvia Imbornone

 

 

L’uomo e la natura, il corruttibile e l’eterno, il finito e l’infinito: Cesare Viviani in questo volume prosegue la riflessione sulla vita e la morte di Credere all’invisibile (2009), raccogliendo versi sparsi sul quotidiano, sfogliandone le stagioni individuali e sociali per interrogarsi sull’identità e i valori dell’uomo, ma anche sulla sua condizione ultraterrena. Il poeta si serve di interrogative, esclamative e incisive affermazioni o annotazioni in brevi componimenti che isolano i pensieri, regalando loro un’aura sospesa ed insieme assoluta, allorché li privano della cornice del contesto di un “prima” e un “dopo”, che logicamente li completerebbe, e che invece resta ignoto, eppure comprensibile ove si ricompongano le tessere dei richiami tematici e lessicali. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 26 – testi

itinerario  in versi di Franco  Perrelli

 

“Incroci” è lieta di ospitare una piccola silloge di Poesie del Nord:  sono note  di viaggio in Nord Europa di Franco Perrelli, oggi professore di Storia del Teatro Scandinavo al DAMS dell’Università di Torino. Autore di vari libri, tra l’altro, su Ibsen, Strindberg, Lagerkvist, e vincitore, nel 2009, di un Premio Pirandello per la saggistica teatrale, ha già collaborato alla nostra  rivista  con saggi sulla letteratura scandinava ed ha recentemente esordito anche come  romanziere con “Il padre e il figlio”. In questi versi, risalenti a qualche decennio addietro, è interessante verificare come Perrelli applichi l’occhio mediterraneo (egli si è formato, infatti, a Bari, dove vive) ai luoghi nordici incontrati sui libri e nella vita.

 leggi qui alcune delle poesie pubblicate – poesie perrelli

 

Giuseppe Lupo, VIAGGIATORI DI NUVOLE

Marsilio, 2013

di Lino Angiuli  

Più volte Giuseppe Lupo, originario della Basilicata da anni trapiantato a Milano, ha dichiarato e manifestato l’appartenenza alla linea progettuale prepotentemente segnata dalla narrativa del suo conterraneo Raffaele Nigro, il che mi fa spontaneamente venire in mente quanto scrivevo proprio a proposito dei primi romanzi di quest’ultimo. Scrivevo che, nell’ambito dell’orizzonte culturale meridionale (l’orizzonte in cui scrivono e s’iscrivono le penne di entrambi), con la parola storia è chiamata anche la fiaba popolare, quella sorta di racconto orale in cui la fantasia riesce a liberare tutta la sua capacità di reinventare il mondo attraverso una fabula che generalmente reca, insieme con l’evidente contenuto ludopedagogico, un’istanza morale e persino una weltanschauung. Leggi il seguito di questo post »

 

Ezio Raimondi, LE VOCI DEI LIBRI

il Mulino, Bologna 2012

di Alida Airaghi

 

“Non sono mai stato e non sono un collezionista. Del collezionista mi mancano l’ossessione dell’ordine e quella del pezzo unico. Ciò che mi è sempre importato in un libro era che comunicasse delle idee”, afferma nell’ultimo capitolo di questo interessante volume il Professor Ezio Raimondi, insigne critico e storico della letteratura. “Nel caos vivente della biblioteca” i suoi volumi sono affastellati in maniera disordinata e quasi misteriosa, a farne “luogo della stabilità e della metamorfosi, della protezione e del rischio”: ne sono testimonianza le fotografie che corredano queste pagine, e immortalano l’autore sommerso da migliaia di libri. Libri viventi, pulsanti, con una loro voce inconfondibile, che da sempre ha forgiato e ammaliato l’intelligenza inquieta, curiosa e appassionata dello studioso. Leggi il seguito di questo post »

 

di Domenico Ribatti

Come variazione sul tema proposto in «incroci» 26 (Sillabario dell’amicizia), in cui si passavano in rassegna alcuni pensieri sulla relazione amicale firmati da diversi autori, si offre qui una silloge delle chiuse di alcune lettere di Italo Calvino, cronologicamente selezionate tra quelle pubblicate da Einaudi nel 1991 nel volume I libri degli altri a cura di Giovanni Tesio.

Mi pare che questi brevi pensieri possano esprimere meglio di fumose, pompose ed imperiture testimonianze,  il senso dell’amicizia che legava Calvino ai suoi “colleghi”, lui che per sua stessa testimonianza il massimo della sua vita l’aveva dedicato ai libri degli altri e non ai suoi, traendone pure soddisfazione.

 Ad Elio Vittorini, 5 febbraio 1953: Ciao. Stammi bene.

 A Raffaele Brignetti, 11 giugno 1953: Lavora. Fatti vivo. Coi migliori saluti.

 A Domenico Rea, 13 marzo 1954: Laconicamente tuo. Leggi il seguito di questo post »

 

Angelo Di Summa, SAVELLETRI IN VERSI LEGGERI

Edizioni del Sud, Bari 2012.

di Carmine Tedeschi

Che i luoghi siano topoi ricorrenti in poesia, non è un gioco di parole. Anche quando non costituiscono fulcri tematici veri e propri, i luoghi reali, con tutto ciò che viene richiamato dai loro nomi, fungono da sfondo, servono da metafora, identificano correlati oggettivi. Sono fonti pressoché inesauribili per intere opere e a volte per intere poetiche.

Figuriamoci poi quando i luoghi assorbono e consumano in sé vissuti anche lontani. Succede che questi vissuti vengono di necessità messi a confronto col luogo-mito da cui prende l’imprinting e si dirama l’esistenza, come quando (si parva licet) gustiamo pietanze esotiche e inconsciamente le confrontiamo a quelle nostrane: non per rifiutarle a priori, ma per assegnare ad esse un valore relativo al gusto che andiamo maturando.  Leggi il seguito di questo post »

 

Pierangela Rossi, ZENIT

Raffaelli Editore, Rimini 2013

di  Gina Cafaro 

 

Guizzi, salti fuori dell’acqua dei giorni, del flusso delle ore: si annunciano così, con un trattino disgiuntivo che marca graficamente l’inciso, una per una, tutte le poesie raccolte da Pierangela Rossi in Zenit, per i tipi di Raffaelli Editore. Poesie e, segretamente, preghiere, isolotti di un continente sommerso che affiora per brevi scorci di un paesaggio il più delle volte scabro, seguendo una metrica spigolosa, prima di reimmergersi, senza punteggiatura alcuna, come cosa che c’è e pure dispare. Non a caso metafora scritturale ricorrente è quella del velo, dal primo «velo del tempio squarciato», perché la voce interrogante, perplessa, della Rossi, si muove fra l’esultanza, inevitabile, e il bisogno, vivo, di vedere/intravedere/rivedere ( «Gioia certa alla tua presenza / ma qualcosa ci dovrai spiegare?» ), fra le ragioni del cuore e quelle del noús, arrivando a far rintoccare, fatidicamente, le domande sul destino, così: «…io ti chiedo a quale compito vicino fui destinata» e «Più forte il destino del senso». Leggi il seguito di questo post »

 

Ombretta Ciurnelli, SI CURRON LE FORMICHE

Guerra Edizioni, 2010

di  Carmine Tedeschi 

Quando si dice la combinazione. Non avremmo mai conosciuto questa vivace poetessa dialettale e la sua passione per la ruralità, se non fosse stata chiamata a Monopoli per un incontro organizzato sulla cultura dell’olivo e dell’olio, nel quadro di una serie di iniziative condotte dai Presìdi del Libro e volte a valorizzare i rapporti culturali tra Italia e Grecia.

Sul tema dell’ulivo in particolare, la Ciurnelli ha collaborato alla cura di un’antologia di testi letterari (Olive to live) comprensiva di numerose fonti e introdotta dal nostro Lino Angiuli, che rende ben conto della longevità di questa pianta quale simbolo sacrale, insieme alla vite, della cultura mediterranea. Ma non è di questo che vogliamo qui parlare. Leggi il seguito di questo post »

E’ stato inaugurato il sito www.tracethesteps.com, che ha l’ambizione di proporsi come un grande database storico e geografico sulla biografia di personaggi importanti di tutte le epoche e di tutte le nazionalità.

Sulle tracce di questi grandi uomini e donne, il sito segnala i luoghi in cui essi sono nati, vissuti e si sono spenti, le città in cui hanno amato e operato, i percorsi attraverso cui si sono formati e hanno viaggiato. Il sito è aperto alla collaborazione di chiunque voglia creare un nuovo cammino biografico, apportando testimonianze e fotografie, individuando luoghi e protagonisti trascurati dalle enciclopedie. Gli ideatori di www.tracethesteps.com  si augurano di rimediare così a tanti silenzi, distrazioni e censure, offrendo a tutti la possibilità di rendere omaggio ai propri miti culturali. 

da incroci 26 – recensioni

Emanuele TreviIL LIBRO DELLA GIOIA PERPETUA

Rizzoli, Milano 2010

di Marilena Squicciarini

 

La scrittura nitida e accattivante di Trevi, valsa una candidatura al Premio Strega 2012 per l’ultimo lavoro, Qualcosa  di  scritto  (Ponte alle Grazie, 2012), ci convince forse in maniera più incisiva nel romanzo precedente dell’autore e critico letterario, Il libro  della  gioia  perpetua. All’origine della narrazione, quella che non sembra affatto una coincidenza porta un manoscritto nelle mani di uno scrittore, di chi possiede la sensibilità per cogliere la straordinarietà del suo contenuto ma soprattutto della sua autrice: una bimba di otto anni, capace di utilizzare la scrittura come difesa dal mondo incomprensibile che la circonda, in grado di donare a chi legge, agli adulti che incontrano le sue pagine, quella serenità che gli adulti della sua vita non sanno darle. Leggi il seguito di questo post »

 

Silvio Raffo, AL FANTASTICO ABISSO

Nomos, Busto Arsizio 2011

di Alida Airaghi 

 

Il secondo volume dell’elegante collana che le edizioni Nomos dedicano alla poesia contemporanea propone ai lettori i versi classici e raffinati di Silvio Raffo, stimato e versatile autore, traduttore e critico. Secondo la prefatrice, Marisa Ferrario Denna, “l’uso colto e sapiente della rima, la sonorità calda e precisa dell’endecasillabo e dei settenari” evidenziano una dotta e cosciente abilità di alternare con uno stile tradizionalmente erudito e alto “testi di grazia quasi infantile a testi più marcatamente filosofici”. I motivi fondamentali della raccolta sono già tratteggiati nei titoli assegnati alle tre sezioni: “La magica angustia”, “Fiaba dell’intertempo”, “Al fantastico abisso”. Leggi il seguito di questo post »

di Daniele Maria Pegorari 

È appena apparso su L’osservatore quotidiano (blog legato alla giovane casa editrice marchigiana Sigismundus) un breve articolo del poeta-editore Davide Nota che rispolvera la nota contrapposizione fra old economy (industrialismo) e new economy (capitalismo cognitivo e postindustriale). Egli vi scrive, infatti: «Ha ragione chi sostiene che il passaggio da una società di tipo industriale e corporativo, animata da grandi raggruppamenti politici ed economici (e relativi grandi Spettacoli, nel senso che ne dà Guy Debord), ad una società di tipo inedito, il cui fondamento sia l’interazione reticolare tra piccole realtà individuali e micro-cooperative (ciò che si è chiamato negli anni ‘New Economy’, il nuovo popolo delle Partite iva) sia irrimandabile». E prosegue ipotizzando che il Movimento 5 Stelle altro non sia che la «proprietà privata di un gruppo economico che punta all’egemonia dei New Media», «un movimento populistico», cioè, «in cui l’allucinazione senza contenuti del vecchio Spettacolo novecentesco guida una massa priva di individualità», con lo scopo di mimare l’abbattimento di «un’intera ‘classe politica’» col fine reale di celebrare il «rito auto-assolutorio di un’intera ‘classe dirigente’». In altri termini, Nota parla del ‘grillettismo’ come di una nuova stagione del gattopardismo dei poteri forti nazionali. Leggi il seguito di questo post »

commenti

di Daniele Maria Pegorari 

Seguendo un consiglio di lettura di una mia studentessa, mi sono imbattuto in un dotto e interessantissimo articolo riproposto dal sito minima & moralia, facente capo alla casa editrice romana minimum fax. La pagina è firmata dall’ottimo scrittore Alessandro Leogrande e riguarda l’improvvida uscita di Beppe Grillo che recentemente ha preteso di nobilitare il proprio sfascismo antipartitico rinviando a un vecchio saggio di Simone Weil. Il contributo di Leogrande – vi consiglio di leggerlo – dimostra acutamente quanto sia travisante l’accostamento azzardato da Grillo, che evidentemente è abituato allo sciocchezzaio di Casaleggio e a un Latouche riassunto nei bignami, ma ha una certa difficoltà a sollevarsi alle altezze del pensiero politico e critico novecentesco.

Quello che mi ha stupito (e ferito e sconvolto e disorientato e disgustato), però, è stato il tenore dei commenti seguenti, che mi confermano, per la centesima volta, a quale barbarie culturale conduca la libertà di commento nei blog: e Dio non voglia che anche questo di «incroci» ne venisse infettato (se così fosse, da codirettore della testata porrei la questione della sua chiusura). Ben presto, infatti, a Leogrande ha risposto un frequentatore abituale di quel sito culturale (che dovrebbe dunque essere un lettore selezionato e motivato) il quale si è accontentato di marcare il territorio giornaliero (proprio come fanno i cani…), componendo il seguente sublime post: «Pippa megagalattica»… Leggi il seguito di questo post »

incroci26-copertina

Mercoledì 6 marzo
ore 18.30
caffè culturale BaTaFoBrLe                                                                                                                                       (presso il ristorante Terranima)                                                                                                                  via Putignani 213/215, Bari

Barisiens & Parisiens: la rivista letteraria «incroci»
con Daniele M. Pegorari e Gabriella Montanari

 

Il ciclo degli “incontri po/meridiani”, promossi dal Caffè
culturale BaTaFoBrLe, annesso al ristorante Terranima (via
Putignani 213/215, Bari) e curati da Lino Angiuli e Milica
Marinkovic, arriva al suo sesto appuntamento.

Per comprensibili esigenze organizzative, è gradita la prenotazione. Leggi il seguito di questo post »

incroci26-copertinaLa Libreria CHIARITO, Monopoli                                                             ADDA Editore,  Bari

presentano

 

incroci

rivista semestrale di letteratura e altre scritture


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In copertina e nelle pagine interne questo numero di «incroci» ha ospitato riproduzioni di opere dello scultore Gianfranco De Palos, nato a Roma nel 1942 e residente dal 1973 a Sesto San Giovanni; si tratta di un artista completo, proveniente da studi classici e musicali, completati poi dalla frequentazione della Scuola degli Artefici presso l’Accademia di Brera, sotto la guida dello scultore E. Calvelli. Successivamente si è dedicato anche alla ceramica nel laboratorio del maestro Bepy Tay a Vedano al Lambro.

Piera Mattei, Amedeo Anelli e Lino Angiuli ci guidano alla conoscenza di questo artista con alcune brevi note critiche.

 

Come da consuetudine, presso la pagina ‘Materiali ed Extra’ i nostri lettori possono leggere “la bottega di incroci”, l’inserto creativo che la nostra rivista ospita a partire dal numero 19. Composto a più mani e affidato ad artisti e scrittori  sempre diversi, esso è dedicato ad uno dei temi che attraversano l’intero fascicolo.

Per questo numero 26 la “bottega di Incroci” presenta: 

Una memoria per amico ovvero quattro quarti di PIL (Prodotto Interamente Libero)

testi e opere di Hernán Castellano Girón, con una nota introduttiva di Lino Angiuli

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una riflessione di Gianni Lenoci

Ospitiamo molto volentieri una riflessione su musica e improvvisazione di Gianni Lenoci, pianista compositore, coordinatore del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali presso il Conservatorio Musicale di Monopoli. Cogliamo inoltre l’occasione per ricordare che il numero 26 di incroci ospita “Quattro mani per quattro stagioni”, poemusica di Gianni Lenoci e Lino Angiuli: un incrocio di note e versi,  che saranno oggetto di una performance da tenersi presso il suddetto Conservatorio di Monopoli*. Leggi il seguito di questo post »


da incroci 26

cronaca di un convegno di Antonella Squicciarini

In occasione della ‘Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore’ promossa dall’Unesco, il 23 e il 24 aprile 2012 si è tenuto a Bari il convegno sul libro e la lettura “Biblìon. Un bene comune del XXI secolo”, grazie a un’originale triangolazione fra l’Università degli studi “A. Moro”, la sezione pugliese dell’Associazione Italiana Biblioteche e l’Associazione Pugliese Editori. Si è trattato del primo tentativo di chiamare alla riflessione e al confronto l’intera filiera della lettura come produzione/consumo di beni materiali (i libri, analogici o digitali) e immateriali (la ricerca, l’insegnamento, il senso critico), nella convinzione che senza un ‘ecosistema della conoscenza’ sia impensabile un vero progresso civile, sociale ed economico. Di questo convegno, che si è svolto sotto il patrocinio della Commissione Nazionale Unesco e del MIUR, leggiamo la sintesi redatta da Antonella Squicciarini. Leggi il seguito di questo post »

da incroci 26 – recensioni

terramadre

Andrea Temporelli, TERRAMADRE

Il ponte del sale, Rovigo 2012

di Alida Airaghi 

 

Sei sezioni compongono questo libro di Andrea Temporelli, contrassegnate da titoli che rimandano alla natura o al dominio dello spirito, temi che si rincorrono e intrecciano in tutto il volume. Una natura sempre in bilico tra promessa e minaccia, seduzione e sfida («Certe mattine il cielo è una promessa», «il ticchettio spaventa i nidi, il vento / turbina foglie e lacera giornali, / promette brace fuoco e zolfo»), provocando fantasmagoriche allucinazioni mentali («crepita il fuoco e accresce in mostri / piccoli insetti»), a cui il poeta oppone una dignitosa ed esplorativa resistenza: «lui rimarrà lì immobile ad attendere», «io assisto allo spettacolo da qui, / semplicemente. / … non attendo nessuno / non ho nulla da dire / piuttosto prendo appunti». Una natura che comunque è testimone e partecipe dello srotolarsi della storia, universale nei millenni, e particolare nei giorni della quotidianità: «Non indugiare adesso / ai piedi di quelli che furono / muraglie di ghiaccio in ritiro, / acquitrini malsani, / foreste celtiche e poi / avamposti  d’impero». Leggi il seguito di questo post »

da incroci 26 – recensioni

Andrea Bajani, Michela MurgiaPaolo Nori, Giorgio Vasta

PRESENTE

Einaudi, Torino 2012.

di Marianna Comitangelo

 

C’eravamo abituati a credere che l’orfanità dello scrittore contemporaneo, come rottura del vincolo padri-figli e cessazione del patto di solidarietà tra i figli stessi, fosse un fatto inevitabile in una società che sempre più divide e allontana. C’eravamo fabbricati il mito, invero assai realistico, dell’intellettuale-monade, passato dal terreno di una ideale battaglia collettiva a quello di una simbolica sfida personale. Nell’era dei blog e dei social network qualcosa, bisogna ammetterlo, è cambiato. Leggi il seguito di questo post »

locandina incroci zaum

  Venerdì 25 gennaio ore 20,00

alla libreria Zaùm | Interno 4

(via Cardassi, 85/87, Bari)

a partire dal nuovo numero di Incroci

si parla di

TQ: Temporanea Qualità?

Industria culturale e creazione letteraria

Intervengono

Daniele Maria Pegorari 

docente di Letteratura italiana contemporanea e Sociologia della letteratura

Salvatore Francesco Lattarulo 

giornalista «Corriere del Mezzogiorno»

Serena Di Lecce

ass. culturale Laborintus, co-autrice di Il mondo del libro in Puglia | Rapporto 2012, Progetto POP | Osservatorio culturale Puglia 

Modera

Michele Casella

vicepresidente distretto produttivo ‘Puglia creativa’

 

A chi acquisti una copia di «incroci», in omaggio il Rapporto POP

Copertina Kamen% 42Kamen’ – Rivista di poesia e filosofia, diretta da Amedeo Anelli, dedica uno spazio monografico a Lino Angiuli.

Si tratta del numero 42 (gennaio 2013): nella sezione ‘Poesia’ (pp. 33-66) viene pubblicata la silloge Riassunti ovvero diciotto momenti per altrettanti memento, accompagnata da una densa nota critica di Amedeo Anelli (intitolata Le diciotto stazioni di Angiuli). Segue una bibliografia critica essenziale.

Dell’evento ha dato notizia il quotidiano lodigiano ‘Il Cittadino’, con un articolo che qui alleghiamo – Il Cittadino su kamen-angiuli

sul Sistema di Valutazione Nazionale delle scuole

un intervento di Carmine Tedeschi 

Da qualche giorno le scuole italiane, dalle Alpi a Capo Pachino, sono entrate in fibrillazione per la notizia che a partire dal 2014 i finanziamenti non saranno più a pioggia, ma in base ai risultati rilevati per ogni singola scuola da un macchinoso (e costoso) marchingegno burocratico: il SVN (Sistema di Valutazione Nazionale).

Agli alti lai levatisi dal basso e facilmente immaginabili, il Ministero si è affrettato ad assicurare che il provvedimento non si riferisce a finanziamenti in genere, ma a quelli relativi a “spese per il funzionamento”, cioè cancelleria, pulizia, telefono, manutenzioni varie, ecc.  Come dire che potranno meglio “funzionare” le scuole che già… funzionano meglio.  E le altre? Ci sarebbe da ridere, se non si dovessero paventare altri guasti sulla linea efficientistica inaugurata dall’ineffabile duo Gelmini-Brunetta. Leggi il seguito di questo post »

                                                    è disponibile il nuovo numero di

                                                         incroci

incroci26 locandinasemestrale di letteratura e altre scritture

 

 

‘PIL’

    Prodotto

          Interamente

Libero

 

 

 

anno XIII, numero 26

luglio-dicembre 2012

 

Dopo aver investito un decennio nella ricerca degli ‘incroci’ che intercettano la via maestra della Letteratura, la nostra attuale ricerca parte dalla scelta di prestare maggiore attenzione al crocevia fra scrittura e realtà, senza per questo dimenticare gli innesti a noi più consueti e cari, quelli che ci hanno portato a riconoscere la parentela stretta fra poesia, narrativa, teatro, cinema, fotografia, musica, filosofia, demologia…

Ed ecco che il numero che il lettore si trova fra le mani ruota interamente proprio intorno all’idea di un’anti-neo-post-economia della cultura: mentre imperversa una disciplina che teorizza lo sfruttamento mercatistico della creatività, della ricerca e dell’istruzione, «incroci» vuol riportare l’attenzione sui valori intrinseci e inalienabili dell’umanesimo, sulla ‘qualità della vita’ che si acquista attraverso l’arte e la critica e sulla capacità che queste hanno di demistificare l’irrealtà (o post-realtà) che governa la comunicazione, la finanza e la politica contemporanee [dall’editoriale di Daniele Maria Pegorari]

 


troisioPaolo Testone su 

Luciano Troisio, Locations, impermanenza. L’Amore al tempo del pc, Coop. Libraria Editrice Università di Padova, Padova 2012.

In ossequio a una poetica che si colloca agli antipodi del versante postsimbolista, il poeta “viaggiatore” Luciano Troisio adotta un modello di poesia dai tratti discorsivi, con propensione alla satira, alla contaminazione dei registri stilistici e degli ambiti lessicali, a un’argomentazione incalzante pur nella leggerezza e nei tratti giocosi che la caratterizzano. Leggi il seguito di questo post »


angiuli, stilo

Gennaio 2013 – è in uscita il nuovo libro di Lino Angiuli

LA PENNA IN FONDO ALL’OCCHIO. Esercizi di lettura/scrittura

Stilo Editrice

272 pp., euro 18,00

leggi qui il sommario del libro e la premessa dell’autore

 

 

 

scrittura

di Daniele Maria Pegorari 

Dal noto e discusso Manifesto TQ alle mille fiere del libro che hanno punteggiato il firmamento delle attività culturali del nostro territorio rimbalza per ogni dove, ripetuto come un mantra, l’anatema contro l’editoria a pagamento, pronunciato da operatori che stigmatizzano la pubblicazione senza filtri di qualunque porcheria, purché debitamente accompagnata da congrui assegni firmati dal sig. Narciso; il che sarebbe condivisibile, se gli stessi editori, mescolando la saccenteria di chi la sa lunga con l’ipocrisia di chi nasconde scheletri nell’armadio, non trovassero del tutto naturale incassare lauti contributi dagli istituti di ricerca (solitamente si tratta dei Dipartimenti universitari). Dove finisce il tanto gridato coraggio dell’editore, quando questi, a margine di spropositati elogi riservati al saggista di turno, allarga le braccia dinanzi alle difficoltà della letteratura scientifica, pronto subito a stringerle di nuovo al petto qualora possa cullare teneramente una promessa di finanziamento con tre e anche quattro zeri? Leggi il seguito di questo post »


copertina tridimMercoledì 12 dicembre
nell’Aula Magna ‘Aldo Cossu’
dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’

si presenta

IL CODICE DANTE

Cruces della ‘Commedia’e intertestualità novecentesche

(Stilo Editrice)

ore 16,30

Interviene l’autore, Daniele Maria Pegorari
Presentano Domenico Cofano, Grazia Distaso
Modera Domenico Lassandro
Legge Ermelinda Nasuto

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 valigia_cartone Veniamo dalla notte e nella notte andiamo

(Vincente Gerbasi)

Burzaco 15 settenbre 1953

 

Caro Ziolonardo  e Ziamarietta e cuggino Frangesco,

 ti vengo affare assapere  con cuesta lettera che ti scrivo annome  puro di papa e mama, siccome che loro sono alfabeti, che  siamo arrivati in Argentina tutto bene graziaddio e così speriamo di voi. Ma doppo un viaggio mangolicani, io mi penzavo di non arrivare più.

I primi giorni sopra al bastimendo abbiamo gomitato puro il stommaco parlanno con decienza. Inbece doppo tanti e tanti giorni di acua e cielo, cielo e acua, il bastimendo è trasuto dentro a un mare tutto marrò, eppoi dentro al porto di Buenossaire. Che non telo pozzo contare cuandè. Là ci stavano a spettare con granda condendezza papa e Ciccillo Tubbanaro, como lo chiamavano al paiese. Inbece qua si fa chiamare don Frazisco.  Leggi il seguito di questo post »

da incroci 23 – testi

L’esempio più famoso rimane quello di Pablo Neruda a dimostrare che, all’insegna di un compatto progetto culturale, le carte diplomatiche e istituzionali non disdegnano affatto di mischiarsi con quelle letterarie. È anche il caso di Gutiérrez Vega, messicano del ’34, saggista, poeta, attore, rettore dell’Università autonoma di Querétaro, che ha rappresentato a lungo il suo paese come addetto culturale e console generale ed è stato ambasciatore in Grecia dal 1987 al 1994. Ce lo presenta e traduce Emilio Coco, “ambasciatore” doubleface nel pianeta di lingua ispanica, che proprio in Messico ha da poco pubblicato un’antologia della poesia italiana contemporanea.

leggi qui le poesie di Gutierrez Vega

da incroci 25 – recensioni

Federico Rampini

ALLA MIA SINISTRA. LETTERA

APERTA A TUTTI QUELLI CHE

VOGLIONO SOGNARE INSIEME A ME

A. Mondadori, Milano 2011.

 di Daniele Maria Pegorari

Per Rampini il giornalismo è il metodo nobile per la conoscenza del mondo, col quale dar seguito alla sua prestigiosa formazione scolastica (liceo europeo di Bruxelles e laurea alla Bocconi), unita alla giovanile militanza nel Pci. Le analisi della realtà economica che Rampini è in grado di fornirci sono di una precisione e affidabilità che fanno venir voglia di prendere la matita e di glossare e studiare i suoi saggi come se si dovesse poi sostenere un esame. Ma quest’ammirazione non può impedire di segnalare la delusione con cui, immaginando di trovarmi dinanzi a una lettera aperta alla Sinistra affinché ritrovi i segni e i ‘sogni’ della propria visione alternativa, scopro invece che il libro è una giustapposizione di sei reportage dal mondo della crisi globale. Il racconto dell’attualità c’è tutto, d’accordo, ma dov’è la visione progettuale? Leggi il seguito di questo post »

Giovanni Turi su

Giulio Ferroni, Scritture a perdere, Laterza, Roma-Bari 2010

Scritture a perdere, l’agile libello pubblicato da Giulio Ferroni con Laterza nel 2010, ha avuto il merito di ravvivare il dibattito sull’ipertrofia della produzione editoriale e sullo sdoganamento di una forma romanzesca sempre meno letteraria e sempre più commercialmente digeribile (tanto che a breve distanza sono seguiti Meno letteratura, per favore! di La Porta e Non incoraggiate il romanzo di Berardinelli). Leggi il seguito di questo post »

da incroci 23 – sezione Recensioni

Silvio Ramat

IL LUNGO AMORE DEL SECOLO BREVE. SAGGI SULLA POESIA NOVECENTESCA

Franco Cesati, Firenze 2010.

Recensione e intervista a cura di Giuseppe Lupo

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da incroci 24 – sezione Testi

Con estrema coerenza e con compatta tenuta teoretica, non da oggi Mario Lunetta riflette sulla deriva culturale dei nostri tempi e sulla necessità di affrontarla con una scrittura lontana dagli intimismi, privilegiando, invece, un assiduo lavoro sulle forme e sul linguaggio; egli si affida dunque ad una poiesis fuori degli schemi, portatrice di un discorso laico e loico, scomodo, beffardo. Impegnato nella costruzione di un’opus a tutto campo, in cui depositare i frutti della sua riflessione, ne ha affidato una tranche alle pagine della nostra rivista.

 leggi qui il poema di lunetta- a fortiori

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. È stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

Nella giornata dello scorso 10 luglio la redazione di «incroci» si è riunita nella splendida campagna a sud est di Bari, per dare vita ad una giornata di riflessione e di confronto. E’ stato un vero e proprio seminario: ciascuno dei collaboratori della rivista ha contribuito con un intervento di circa venti minuti, cui è seguito un intenso dibattito. Leggi il seguito di questo post »

La morsa della crisi non accenna ad allentarsi. Anzi nuovi dolori si aggiungono ai precedenti, nuove frustrazioni schiacciano i già pallidi segnali di speranza dei mesi passati. Nessuno come il poeta trevigiano Fabio Franzin (1963) ha saputo farsi interprete dei sentimenti operai in questa età di deindustrializzazione. Nel numero di “incroci” in uscita nel prossimo dicembre i lettori troveranno una recensione al suo ultimo bellissimo libro “Margini e rive”. Qui sotto, invece, si può leggere un suo inedito.

 

Fabio Franzin, Quando

Il cassintegrato culla la sua emicrania

vestendo il nulla delle ore con la pelle

rossa del divano, contando con l’alluce

destro le stecche oblique della tapparella.

È tutta nelle tempie, oggi, l’angoscia,

un pulsare ovattato dall’analgesico,

soffuso dalla penombra. È tutta esterna Leggi il seguito di questo post »

Cinquant’anni fa si spegneva Hrand Nazariantz, forse il primo poeta allofono della letteratura italiana. Aveva scelto Bari come terra d’esilio e qui si prodigò per dare accoglienza a un’intera comunità di armeni in fuga dalla pulizia etnica turca.

Il numero 25 di incroci torna ad interrogare questa affascinante figura di poeta e intellettuale: dopo il saggio di Dorella Cianci, che abbiamo già pubblicato su quest sito, presentiamo oggi una recensione di Francesco Medici al recente volume Hrand Nazariantz, Fedele d’Amore.
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Acquaviva delle Fonti (BA) – atrio del Palazzo De’ Mari

31 agosto e 1° settembre

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 Cinquant’anni fa si spegneva Hrand Nazariantz, forse il primo poeta allofono della letteratura italiana. Aveva scelto Bari come terra d’esilio e qui si prodigò per dare accoglienza a un’intera comunità di armeni in fuga dalla pulizia etnica turca.

Il numero 25 di incroci torna ad interrogare questa affascinante figura di poeta e intellettuale, mediante due contributi: un saggio di Dorella Cianci, che pubblichiamo oggi, e una recensione di Francesco Medici a Hrand Nazariantz, Fedele d’Amore, una raccolta di saggi di recente uscita, che invece vi presenteremo nei prossimi giorni.
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Da oggi incroci è anche su Facebook, con notizie, aggiornamenti, curiosità

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La sera del 24 gennaio 2012 è morto in un incidente stradale il più noto regista greco, Theodoros Angelopoulos, nato ad Atene nel 1935 e formatosi cinematograficamente a Parigi, dove era stato esiliato nel 1967, durante la dittatura dei Colonnelli, a causa della sua militanza giornalistica a sinistra. La sua lezione artistica merita di essere ricordata, ora che la crisi culturale europea ch’egli denunciava è stata resa forse definitiva dalla grande contrazione economica che più di ogni altro Paese ha fagocitato la sua Grecia.

Per questo incroci ha voluto dedicargli un approfondimento, articolato in due tempi: un intervento del critico cinematografico Vito Attolini, che abbiamo già pubblicato, e una intervista rilasciata tempo fa a Raffale Nigro, che invece pubblichiamo oggi.
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da incroci 25 – sezione schede

Pubblichiamo qui una delle recensioni comparse sul numero 25 della nostra rivista; i tre libri in questione sono i seguenti:

Pietro De Viola, ALICE SENZA NIENTE, Terre di mezzo, Milano 2011;

Piero Simon Ostan, PIEGHEVOLE PER PENDOLARE PRECARIO, Le Voci della Luna, Buccinasco (Mi) 2011;

Luigi Laguaragnella, IN 24 ORE, ilmiolibro.it, 2011.

di Daniele Maria Pegorari

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Pierluca Cetera, “Venerdì”, olio su tavola, 120 x 180, 2006

 

da incroci 25 –

 

 Ad illustrare questo numero 25 della nostra rivista abbiamo chiamato Pierluca Cetera. Nato a Taranto nel 1969, Cetera vive e opera a Gioia del Colle (Ba), dove insegna Storia dell’Arte. Con la mostra unheimlich del 1998, avvia una intensa attività espositiva che lo ha segnalato all’attenzione della critica più avveduta. Ne ascoltiamo il parere sui temi che attraversano questo fascicolo.

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da incroci 25 – sezione schede

 

 

Francesca Romana Recchia Luciani su

Lorena Liberatore, IL SALENTO METAFISICO DI CARMELO BENE, Fal Vision, Bari 2012

 

Il saggio di Lorena Liberatore scopre sin dal titolo le proprie carte: la sua posta in gioco è la peculiare relazione beniana tra radicamento e sradicamento, tra l’avere i piedi ben piantati nella terra-madre e allo stesso tempo le ali spiegate e pronte per prendere il volo, proprio come accade ad uno degli alter ego di Bene, san Giuseppe Desa da Copertino, il santo volante, l’autore di «voli pindarici ed estatici», come li definisce Carlo Coppola nella sua densa introduzione al volume. Il ritratto è quello di un Bene che resta caparbiamente ancorato alla sua origine, alle sue radici, col riferimento costante a quel luogo/non-luogo dal quale ci si è allontanati e al quale si torna continuamente, sino alla fine, luogo dell’inizio e agognato luogo della fine.
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La sera del 24 gennaio 2012 è morto in un incidente stradale il più noto regista greco, Theodoros Angelopoulos, nato ad Atene nel 1935 e formatosi cinematograficamente a Parigi, dove era stato esiliato nel 1967, durante la dittatura dei Colonnelli, a causa della sua militanza giornalistica a sinistra. La sua lezione artistica merita di essere ricordata, ora che la crisi culturale europea ch’egli denunciava è stata resa forse definitiva dalla grande contrazione economica che più di ogni altro Paese ha fagocitato la sua Grecia.

Per questo incroci ha voluto dedicargli un approfondimento, articolato in due tempi: un intervento del critico cinematografico Vito Attolini, che riportiamo qui sotto, e una intervista rilasciata tempo fa a Raffale Nigro, che invece pubblicheremo prossimamente.

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da incroci 25 – sezione saggi

Un incrocio all’ennesima potenza quello presentato per noi da Teresa Zonno, che, dopo aver avviato la carriera come filosofa e classicista (Roma, Oxford), è stata lettrice di lingua e letteratura italiana presso le Università di Oxford, Heidelberg e Berlino. Qui, nel 1993, ha fondato il Laboratorio Teatro Tra le Righe, che attualmente dirige.

Il suo intervento descrive un progetto concepito e realizzato all’interno del Laboratorio con il supporto della Comunità europea (Programma Connect 99), in collaborazione con diverse istituzioni universitarie e teatrali europee.

Il progetto è intitolato Ywan Goll: ricognizioni multimediali nel surrealismo europeo, e i risultati della ricerca sono stati commentati nel volume Iwan Goll – Intersezioni testuali e multimediali, a cura di T. Zemella, Clueb, Bologna 2002.
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Mercoledì 11 luglio  

nell’ambito del festival

‘Il libro possibile’ di Polignano (BA)

 
si presenta
 
«incroci»
semestrale di letteratura
e altre scritture
 
‘Crisi e crisalidi’
 
 
 
anno XIII, numero 25
 
 
 
 
 
 
 ore 22,00 – Vico Porto Raguseo
 
Intervengono
 
i direttori
Lino Angiuli, Raffaele Nigro, Daniele Maria Pegorari
 
l’editore
Giacomo Adda
 
Coordina
Salvatore Francesco Lattarulo
 
 

Sul blog Libri – Parole e dintorni, collegato al sito la Repubblica.it/Bari, è stato recentemente pubblicato un articolo dedicato all’uscita del numero 25 di incroci.

L’articolo in questione, stimolante ed esaustivo, porta la firma di Antonella Squicciarini.

Lo trovate qui:

http://libri-bari.blogautore.repubblica.it/2012/06/30/crisi-e-crisalidi-il-nuovo-numero-di-%C2%ABincroci%C2%BB/

è disponibile il nuovo numero di

incroci

semestrale di letteratura e altre scritture

 

 

‘Crisi e Crisalidi’

 

 

anno XIII, numero 25

gennaio-giugno 2012

 

 

 

 

 

“È sulla Crisi come transizione epocale che vuol riflettere questo venticinquesimo numero di «incroci» (e probabilmente dovranno farlo anche i numeri successivi), come urgenza civile da risolvere, ma anche e prima di tutto come occasione per conoscere, perché mai come in questi tempi l’umanità può essere penetrata sotto le scorze della propria apparente stabilità e mostrarsi nuda, vulnerabile, ma anche più vera e affascinante.

È solo da questa idea di crisi che possiamo ricavare la speranza che questo nostro tempo sia un corpo in mutamento, una morte che preluda a una rinascita, non miracolosa o provvidenziale, ma cercata con desiderio e sofferta nelle fibre più profonde.

Al Grande Tecnocrate che mancherà l’ennesimo appuntamento come ogni Godot, «incroci» risponde con la poeticissima allegoria della crisalide, ricca di ben note mediazioni (Gozzano e Montale, per ricordarne qualcuna).”  [dall’editoriale di Daniele Maria Pegorari]

 

 


«incroci» – semestrale di letteratura e altre scritture

direzione: Lino Angiuli •  Daniele Maria Pegorari • Raffaele Nigro

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